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La decisione

Prima udienza davanti al Gup per Antonio Canale

Lo scorso anno alla cascina Montericco di Mortara era morto Christian Ikogwe. Il 27 febbraio il giudice Pasquale Villani dovrà decidere in merito all’accusa di omicidio volontario aggravato

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

15 Febbraio 2024 - 18:27

Prima udienza davanti al Gup per Antonio Canale

La cascina Montericco, dove è avvenuto l'omicidio

L’omicidio era avvenuto nella tarda serata del 2 marzo 2023, quando nella cascina Montericco una violenta lite ha portato alla morte (poche ore dopo, nella notte) di Christian Ikogwe, 25 anni, nigeriano. Il giovane era residente nelle pertinenze dell’immobile rurale dove abitavano anche il fratello, la proprietaria della casa e il figlio di quest’ultima, Antonio Canale, 46 anni, arrestato poche ore dopo con l’accusa di omicidio. L’uomo ha dei precedenti e aveva ottenuto di scontare la pena per traffico di armi e droga (per i noti fatti avvenuti a Vigevano nel 2017) nella cascina Montericco di Mortara con la madre e la sorella. Ora, dopo la chiusura dell’inchiesta, sarà il Gup Pasquale Villani il prossimo 27 febbraio a decidere per il rinvio a giudizio al termine dell’udienza preliminare. L’accusa formulata dal Pm Paolo Mazza è molto pesante: omicidio volontario aggravato da futili motivi. È un capo d’imputazione che potrebbe portarlo davanti alla Corte d’Assise di Pavia con il rischio della condanna all’ergastolo.

Antonio Canale

Chi vuole contestare questo tipo di ricostruzione è l’avvocato di Antonio Canale, la vigevanese Francesca Quarto. Ritiene che quella notte, all’aperto, in una situazione di oscurità, Canale abbia cercato di difendere la madre nel corso di un litigio violento a cui hanno partecipato Christian Ikogwe e il fratello. La madre di Canale non era rimasta estranea tanto che aveva subito la frattura di due costole. La tesi difensiva sarà quella dell’eccesso colposo di legittima difesa. Non esiste possibilità di rito abbreviato. Il diverbio era partito dai due fratelli nigeriani, che sono andati a protestare dalla madre di Canale, per una questione di bollette della luce. L’energia elettrica era stata tolta dal gestore e la mamma di Canale aveva concesso un cavo di collegamento, ma solo per telefono e frigo. Poi aveva trovato un consumo altissimo, così aveva negato anche quel cavo scatenando la reazione degli inquilini. Al grido di aiuto della madre, Canale ha reagito ed è scattata una colluttazione. È spuntata un’arma da taglio, mai trovata, che ha ferito a morte il nigeriano.

Christian Ikogwe

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