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La vicenda
19 Febbraio 2024 - 19:00
Nel fine settimana molti cittadini di Gambolò si sono lamentati per i disagi causati dalle molestie olfattive. Un fenomeno, quello dei miasmi, che non è nuovo in Lomellina. Sabato e domenica l’odore era molto forte, al punto che diverse persone hanno parlato di una «puzza fortissima, che irritava la gola». Altri hanno segnalato bruciori agli occhi e altri fastidi. L’ipotesi è che gli odori siano stati causati dall’utilizzo di concimi (qualcuno suggeriva l’uso dell’urea), o comunque dallo spandimento di fanghi o di altri liquami. Il gruppo di minoranza “SìAmo Gambolò” ha chiesto al sindaco di applicare la delibera regionale, affinché sia verificata la causa del disturbo. «Capisco i disagi – ha spiegato il primo cittadino di gambolò Antonio Costantino –, ma le polemiche non servono. Su quanto successo, l’amministrazione invierà una lettera ad Ats, Arpa e ai carabinieri forestali. Cioè ai soggetti che hanno il compito di effettuare le opportune verifiche. Non conosciamo la causa di questi odori, che non hanno una sorgente puntuale, ma diffusa. Gli ispettori ambientali hanno effettuato delle verifiche, ma non hanno rilevato anomalie. Posso invece dire che le centraline di controllo dell’aria installate sul territorio comunale ieri hanno segnalato il “rosso”, ma non sono dispositivi in grado di dirci con precisione che cosa sia stato». In questi giorni, oltretutto, la qualità dell’aria in molte città della Pianura Padana è pessima, a partire da Milano: domenica è stata la terza città peggiore al mondo per livelli di inquinanti (peggio solo Lahore in Pakistan e Dacca in Bangladesh).
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