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La decisione

Mortara, omicidio della Cascina Montericco. Esclusi i futili motivi

Antonio Canale sarà giudicato con rito abbreviato il 16 aprile

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

27 Febbraio 2024 - 17:41

Omicidio della Cascina Montericco,  esclusi i futili motivi

Carabinieri e magistrato alla cascina Montericco

Nella prima udienza davanti al Gup del Tribunale di Pavia Pasquale Villani oggi, martedì, c’è stata una svolta decisiva per l’intera vicenda relativa all'omicidio di Christian Ikogwe, avvenuto nella tarda serata del 2 marzo 2023 alla Cascina Montericco di Mortara, agglomerato rurale sulla provinciale per Olevano. Il capo d’imputazione è stato riformato e il Pm Paolo Mazza ha escluso l’aggravante dei futili motivi, mantenendo comunque l'accusa di omicidio volontario. Questo consente di escludere l’eventuale ipotesi di ergastolo e la difesa dell'imputato Antonio Canale, 46 anni, sostenuta dall’avvocato vigevanese Francesca Quarto, ha potuto avanzare la richiesta di rito abbreviato. L’udienza, sempre davanti al Gup, si terrà il prossimo 16 aprile.

Antonio Canale

L’omicidio era avvenuto nella tarda serata del 2 marzo 2023, quando nella cascina Montericco di Mortara una violenta lite ha portato alla morte (poche ore dopo, nella notte) di Christian Ikogwe, 25 anni, nigeriano. Il giovane era residente nelle pertinenze dell’immobile rurale dove abitavano anche il fratello, la proprietaria della casa e il figlio di quest'ultima Antonio Canale. Il quale è stato arrestato poche ore dopo con l’accusa di omicidio. L’uomo ha dei precedenti e aveva ottenuto di scontare la pena per traffico di armi e droga (per i fatti avvenuti a Vigevano nel 2017) nella cascina Montericco di Mortara con la madre e la sorella.

Christian Ikogwe

L’avvocato Francesca Quarto ritiene che quella notte, all’aperto, in una situazione di oscurità, Canale abbia cercato di difendere la madre nel corso di un litigio violento a cui hanno partecipato Christian Ikogwe e il fratello. La madre di Canale non era rimasta estranea tanto che aveva subito la frattura di due costole. La tesi difensiva, anche durante il prossimo giudizio con rito abbreviato, sarà quella dell’eccesso colposo di legittima difesa. Il diverbio era partito dai due fratelli nigeriani, che sono andati a protestare dalla madre di Canale per una questione di bollette della luce. L’energia elettrica era stata tolta dal gestore e la mamma di Canale aveva concesso un cavo di collegamento, ma solo per telefono e frigorifero. Poi aveva trovato un consumo altissimo e aveva negato anche quel cavo scatenando la reazione degli inquilini. Al grido di aiuto della madre, Canale ha reagito ed è scattata la colluttazione. È spuntata un’arma da taglio, mai trovata, che ha ferito a morte il nigeriano.

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