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Le indagini dei carabinieri

Intascava l’assegno sociale della suocera morta: denunciata insieme ad altre 16 persone in provincia di Pavia

Sono accusati di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Sequestri per oltre mezzo milione di euro

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

28 Febbraio 2024 - 10:45

Intascava l’assegno sociale della suocera morta: denunciata insieme ad altre 16 persone in provincia di Pavia

Tra le 17 persone denunciate per indebita percezione di erogazioni pubbliche c’è anche una donna di origini albanesi, residente in Oltrepo’ Pavese, che non aveva comunicato la morte della suocera per poter continuare a usufruire dell’assegno sociale dell’anziana. Le indagini, coordinate dalla Procura di Pavia, sono state avviate nel maggio 2022 dal Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pavia e del Nucleo investigativo del Comando di provinciale di Pavia. I militari hanno esaminato circa 500 posizioni di soggetti stranieri che beneficiavano dell’assegno sociale dell’Inps.

Nel corso degli accertamenti, sono state rilevate diverse anomalie. Ad esempio, iscrizioni di irripetibilità all’anagrafe comunale, mancata scelta del medico di base, mancata vaccinazione obbligatoria durante il periodo della pandemia, ecc. In alcuni casi sono state effettuate delle verifiche direttamente nel luogo di residenza, o negli studi dei medici di base. I militari dell'Arma hanno inoltre effettuato degli accertamenti utilizzando i canali di cooperazione internazionale di Interpol, per la localizzazione all’estero di alcuni percettori esaminati. Sono così stati scoperti soggetti che avevano lasciato il territorio italiano in maniera definitiva, ma senza comunicarlo. Oppure altri che lavoravano, ad esempio come badante, per brevi periodi in Italia, e poi rientravano nel Paese di origine una volta ottenuto l’assegno sociale. In altri casi i percettori dell'assegno erano morti, ma i parenti continuavano a prelevare le somme accreditate ogni mese dall’Inps.

Nei confronti dei 17 soggetti denunciati – 2 russi, un sudafricano, 6 albanesi, un indiano, 4 ucraini, un peruviano, un uruguaiano e un rumeno – è stata eseguita una misura cautelare reale emessa dal Gip di Pavia che ha portato al sequestro preventivo di 569.932 euro.

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Commenti all'articolo

  • ULANBATOR

    28 Febbraio 2024 - 23:23

    In verità questi poveri cristi sono stati instradati a fare la truffa ( ed è venuto a galla solo una piccola parte ) da organizzazioni ben conosciute sul territorio e che proclamano di praticare la buona accoglienza. Sono questi che vanno perseguiti, perchè quei disgraziati che arrivano per trovare un lavoro non cercano certo queste truffe. Chiaramente imparato il giochetto, poi lo sanno praticare

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