Delitto della Morsella: i Rondinelli saranno giudicati dalla Corte d'Assise

La Corte d’Assise di Pavia si riunirà lunedì presieduta dal giudice Elena Stoppini per il dibattimento penale che riguarda l’omicidio di Mohamed Ibrahim Mansour, 44 anni, egiziano, ucciso l’11 gennaio del 2023 in un capannone di Cassolnovo. Il suo corpo fu ritrovato carbonizzato il 14 gennaio, tre giorni dopo, all’interno della sua Audi A3 data alle fiamme in un bosco nelle campagne tra la frazione Morsella di Vigevano e il comune di Gambolò. Gli imputati di omicidio volontario in concorso sono i membri della famiglia Rondinelli di Cilavegna: Claudio Rondinelli, 40 anni e il padre Antonio, 65, le cui difese hanno chiesto il rito immediato. Sarà giudicata anche la mamma Carmela Calabrese 56 anni, per il concorso. Il fratello di Claudio, Massimo Rondinelli, 35 anni, è già stato giudicato con rito abbreviato dal Gup Luigi Riganti che l’ha condannato a 19 anni considerando gli sconti di pena. Nella vicenda i colpi esplosi nel capannone di Cassolnovo erano stati quattro, tre di fucile e uno di pistola, ma le armi non sono mai state trovate. La vicenda dell’assassinio, secondo le ricostruzioni del Pm Andrea Zanoncelli, ha avuto un movente: Ibrahim aveva avuto una relazione con la figlia minore (Daniela) di Antonio Rondinelli e di Carmela Calabrese. E da questo legame era nata una bambina. Sarebbero state le continue richieste di denaro di Ibrahim a convincere i Rondinelli a ucciderlo. Il processo davanti alla giuria popolare potrebbe anche rivelare e portare alla luce fatti ed elementi nuovi. Le armi non sono mai state trovate e Luigi D’Alessandro, 37 anni, compagno di Elisa Rondinelli (sorella di Daniela) ha sempre sostenuto di essere coinvolto, ma solo nell’occultamento del cadavere.