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La giustizia
25 Marzo 2024 - 17:15
La Corte d'Assise appena prima dell'inizio del processo
Mohamed Ibrahim Mansour, 44 anni, egiziano, fu ucciso la sera dell’11 gennaio del 2023 in un capannone di Cassolnovo. Il suo corpo, però, fu trovato carbonizzato solo tre giorni dopo, nelle campagne della frazione Morsella di Vigevano. Accusati dell’omicidio sono alcuni componenti della famiglia Rondinelli di Cilavegna, con cui Ibrahim aveva rapporti di lavoro, ma anche familiari essendo il padre di una bambina avuta dalla relazione con Daniela, figlia minore dei Rondinelli.
Questa mattina, lunedì, davani alla Corte d'Assise riunita a Pavia, presieduta dalla giudice Elena Stoppini (a latere Giordano Vincenzo) sono arrivati scortati dalla polizia penitenziaria i due imputati attualmente detenuti, Antonio Rondinelli, 60 anni, che oltre a essere accusato di omicidio volontario in concorso deve rispondere di distruzione e occultamento di cadavere. È difeso dagli avvocati Michele Russo di Matera e Guglielmo Panucci di Pavia. Con lui è detenuto il figlio Claudio, 40 anni, difeso dall’avvocato Francesca Quarto di Vigevano (foro di Pavia). La madre Carmela Calabrese, 57 anni, difesa dall’avvocato Rosemary Patrizia Dos Anjos di Milano è libera dopo essere stata agli arresti domiciliari. È già stato condannato dal Gup Luigi Riganti con rito abbreviato il fratello di Claudio, Massimo Rondinelli, a 19 anni di carcere, considerando gli sconti di pena.
Gli episodi che hanno contraddistinto la prima udienza (normalmente destinata a fissare date e ammissione dei testi) sono stati sostanzialmente due: l’avvocato Quarto ha rinnovato la richiesta di arresti domiciliari per il suo assistito Claudio, ma il Pm Andrea Zanoncelli ha negato il consenso. Deciderà la presidente della corte. L’altro colpo di scena è la richiesta di Antonio Rondinelli (attraverso i suoi legali) di prestare dichiarazioni spontanee. Il fatto avverrà nella prossima udienza già fissata per lunedì 15 aprile. È una richiesta non rituale visto che viene fatta all’inizio del processo e non alla fine. Nel dibattimento sono presenti come parti civili, tutelati dall’avvocato Fabio Santopietro di Vigevano la sorella del deceduto, Eman Ibrahim Mansour (presente in aula), il padre e la madre Mohamed Ibrahim Mansour e Mohamed Hussein Afaf e lo zio Mohamed Hussein Eid. Sarebbero state le continue richieste di denaro di Ibrahim a indurre i Rondinelli a ucciderlo. Le armi, però, non sono mai state trovate e Luigi D’Alessandro, 37 anni, compagno di Elisa Rondinelli (sorella di Daniela) ha sempre sostenuto di essere coinvolto solo nell’occultamento del cadavere. Ha avanzato una richiesta di patteggiamento a cui non è ancora stato dato corso. La prima teste del Pm, come da richiesta presentata oggi in Assise, sarà proprio Elisa Rondinelli, che era già stata convocata, durante le indagini, per un incidente probatorio, ma aveva dichiarato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Dovrà riconfermare questa scelta, oppure decidere di rispondere alle domande testimoniando alla luce di nuovi risvolti.
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