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E' ACCADUTO IERI MATTINA

Parona, il feto ritrovato in un cestino dell'immondizia. Il parroco don Campari: «In circostanze come queste è opportuno affidarsi alla misericordia»

I carabinieri avrebbero individuato la donna; accertamenti ancora in corso

Umberto Zanichelli

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umberto.zanichelli@ievve.com

06 Aprile 2024 - 18:30

Parona, il feto ritrovato in un cestino dell'immondizia. Il parroco don Campari: «In circostanze come queste è opportuno affidarsi alla misericordia»

Il cestino dove è stato ritrovato il feto (foto José Lattari)

«Davanti a tragedie come questa sarebbe opportuno affidarsi alla misericordia». Don Riccardo Campari, parroco di Parona, cerca di trovare le parole giuste per commentare la notizia del ritrovamento di un feto, avvenuta ieri mattina in un cestino della spazzatura non lontano dal parco dove giocano i bambini.

«Domani nelle funzioni domenicali chiederò ai fedeli di pregare per questa mamma e per il suo bambino – dice – Forse come comunità non siamo stati capaci di capire quello che stava accadendo». Ma il parroco ha parole dure per i moltissimi commenti social che la vicenda ha suscitato. «E’ facile giudicare – dice – anche quanto non se ne avrebbe alcun diritto e soprattutto quando non si conoscono tutti i risvolti della vicenda. Non dico che sarebbe opportuno il silenzio, visto che tutti hanno il diritto di esprimersi, ma inviterei tutti ad affidarsi alla misericordia».

L'ingresso del parco giochi comunale di Parona (foto José Lattari)

Anche il sindaco Marco Lorena ha espresso tutta la sua vicinanza alla mamma che i carabinieri avrebbero verosimilmente individuato: si tratterebbe di una giovane di origine africana. «Sono situazioni che lasciano senza parole – commenta il primo cittadino – Come Comune cerchiamo da sempre di dare supporto a chi sta vivendo momenti difficili, ma forse in questa circostanza non c’era nemmeno la possibilità di sapere a chi rivolgersi per ottenere aiuto». 

Don Riccardo Campari, parroco di Parona (foto José Lattari)

Il feto, sicuramente di poche settimane, è stato trasferito all’Istituto di medicina legale di Pavia: i medici dovranno dire di quante settimane fosse al momento della morte, una circostanza decisiva per comprendere se e cosa poter eventualmente contestare alla madre.

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