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Il processo
03 Maggio 2024 - 23:13
Via Beldiporto a Mortara, dove è stato trovato il cadavere
Sono stati condannati tutti all’ergastolo davanti alla Corte d'Assise di Pavia, presieduta dalla giudice Elena Stoppini, i tre cittadini marocchini che il 23 novembre del 2022 ridussero in fin di vita Anis Hasnaoui, allora trentunenn, tunisino ritrovato alle 5,15 del mattino abbandonato in strada, in via Beldiporto a Mortara. Morì il giorno successivo al Policlinico San Matteo di Pavia. I condannati sono Azzedine Ben Touda, 31 anni (difeso dall’avvocato Massimo D’Alessio); Ayoub Guazzari, 28 anni (avvocato Paolo Carrino) e Mohcine Hadi, 38 anni (avvocato Alessandra Bigliani). Per Ben Touda e Guazzari il pm Valentina De Stefano aveva chiesto l’ergastolo, per Hadi invece 23 anni. I giudici per quest'ultimo sono stati più severi e hanno equiparato le sue responsabilità a quella degli altri due imputati. Sono tre cittadini marocchini residenti o domiciliati a Mortara o nei pressi. Ora dovranno restare in carcere per tutta la vita.
Durante le fasi processuali e nella requisitoria del pubblico ministero avvenuta ieri è stata ricostruita la notte degli assassini. A partire dalla sera del 22 novembre 2022 i litigi e le discussioni partirono in via Fontanile, una traversa di Strada Pavese. In ballo c’era una quantità di droga sottratta dalla vittima e una cifra forse modica, poche migliaia di euro. Partì un pestaggio i cui riscontri sono stati immortalati in un video ripreso da una telecamera privata. Un quarto d’ora di pugni e calci alla vittima da parte dei tre condannati. Le violenze efferate, che lo ridussero in fin di vita, durarono almeno due ore. Fu aggredito a coltellate, picchiato in strada, caricato in auto e portato in campagna dove fu buttato in un canale e preso a pietrate. Gli avvocati della difesa hanno sostenuto che i tre volevano dargli una lezione, ma non ucciderlo. La Corte, però, non ha accolto questa tesi. Per proseguire il racconto si è saputo che la serata era partita da via Fontanile perché i marocchini condannati alla pena massima erano ospiti di due italiani proprietari della casa e dopo assunzioni di alcool e di stupefacenti iniziò il litigio. I tre marocchini caricarono Asnai su un’utilitaria Hyundai e lo portarono in campagna lo gettarono in un corso d’acqua, colpendolo con delle pietre. Quando tornarono finirono il pestaggio e poi lo abbandonarono in via Beldiporto. Alle 5,15 un passante chiamò il 118. I due italiani, proprietari della casa di via Fontanile quando iniziarono i litigi erano già a letto, ma sentirono le grida e videro che Anis veniva portato fuori di casa. I carabinieri svolsero le indagini e arrivarono ai tre arresti. I medici che avevano visto e tentato di salvare il tunisino dissero che il pestaggio era stato violento e compatibile con la morte poi sopravvenuta. Di qui la sentenza che ha condannato i tre marocchini alla massima pena.
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