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La sentenza
07 Maggio 2024 - 19:02
La polizia davanti al laboratorio (dal repertorio 2019)
L’incendio doloso alla “B.Mam” fu appiccato il 21 aprile del 2019, giorno di Pasqua, intorno alle 13. Era un’azienda di corso Pavia 75/c a Vigevano, che produceva prodotti da forno e pasticceria fresca, la cui attività era iniziata nel 2016. Oggi, martedì, in Tribunale a Pavia, alla conclusione del primo grado di giudizio davanti al giudice monocratico Vincenzo Giordano, è stato condannato a due anni di reclusione il vigevanese Gabriele Di Liberto, 38 anni. Assolto invece Gianluca Pirrone, 46 anni, per non aver commesso il fatto. Quest’ultimo aveva sempre negato di aver appiccato le fiamme. I due erano difesi rispettivamente dagli avvocati Susanna Marangoni e Nicola Cadaleta.
L’autore dell’incendio fu scoperto dagli agenti dell’Anticrimine del commissariato di polizia di Vigevano dopo circa un mese di indagini. L’incendio fu subito ritenuto doloso. I vigili del fuoco trovarano una tanica, l’autore dell’incendio spaccò un vetro del laboratorio e versò la benzina all’interno. La polizia non trovò telecamere in azienda, ma analizzò quelle dei distributori presenti in zona e in uno di essi si vedevano due individui a bordo di uno scooter che riempivano il contenitore di benzina simile a quello ritrovato nei pressi dell’azienda data alle fiamme. Si vedeva anche parzialmente la targa dello scooter e non ci volle molto a risalire al proprietario. Uno dei caschi fu trovato dalla fidanzata. C'era anche un movente: il tutto era nato dopo il licenziamento dalla “B.Mam” di un terzo uomo, che non è stato, però, tra gli esecutori materiali del raid doloso e non è coinvolto nel processo che si è concluso oggi.
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