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l’aggressione

Carcere di Vigevano: detenuto si scaglia contro un agente e lo ferisce al volto. Il sindacato: «Serve il taser»

Il poliziotto penitenziario è stato portato in ospedale con delle escoriazioni

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

10 Maggio 2024 - 11:33

Carcere di Vigevano: detenuto si scaglia contro un agente e lo ferisce al volto. Il sindacato: «Serve il taser»

(foto di archivio del carcere di Vigevano)

Un agente della polizia penitenziaria che lavora all’interno della casa di reclusione di Vigevano è stato aggredito nel pomeriggio di ieri, giovedì, da un detenuto che chiedeva di accedere al locale frigorifero in un orario non consentito. È successo intorno alle 16,45. A riferire l’episodio è Mirco Savastano, delegato sindacale della polizia penitenziaria per il carcere di Vigevano. Il detenuto, di origini magrebine, avrebbe prima chiesto di poter fare una telefonata dai terminali messi a disposizione dall’amministrazione penitenziaria. Poi, quando l’agente ha aperto la cella, ha visto che l’uomo aveva in mano una borsa frigo con cui pensava di potersi andare a rifornire al frigorifero; un’operazione, quest’ultima, che può essere effettuata solo in orari definiti, e da un addetto incaricato. Quando l’agente gli ha spiegato che non poteva, il detenuto ha reagito con violenza: lo ha spintonato, cercando di afferrarlo per il collo e sferrandogli un pugno. L’agente è riuscito a schivare il colpo, che l’ha preso solo di striscio, ma è rimasto comunque ferito, riportando delle escoriazioni al volto.

Nel frattempo è riuscito a divincolarsi, e a chiamare i colleghi, che hanno ripristinato l’ordine prima che la situazione potesse degenerare. L’agente penitenziario è poi stato accompagnato in pronto soccorso, dove i medici lo hanno medicato e dimesso con una prognosi di cinque giorni. I sindacati tornano a chiedere misure per garantire la sicurezza del personale che lavora all’interno degli istituti detentivi, sottolineando come le aggressioni siano sempre più frequenti: «Bisognerebbe abilitare anche la polizia penitenziaria – dichiara il delegato sindacale Mirco Savastano – all’uso del taser (la pistola a impulsi elettrici, ndr). Crediamo possa rappresentare un deterrente valido, in grado di limitare comportamenti violenti e aggressioni. Aggressioni che, a livello nazionale, sono ormai all’ordine del giorno».

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