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L’indagine
14 Maggio 2024 - 16:08
I contributi pubblici destinati ai servizi di accoglienza di persone migranti e richiedenti asilo venivano in realtà utilizzati per «finalità privatistiche». È un danno erariale da oltre 5 milioni di euro quello accertato nell’indagine del Comando provinciale della Guardia di finanza di Lodi. Nell’inchiesta sono coinvolte 11 persone fisiche e 3 soggetti giuridici, con sede in Lombardia; agli indagati la Procura regionale della Corte dei Conti ha notificato un sequestro conservativo, sottoponendo a vincolo 9 beni immobili, 21 autoveicoli, 37 rapporti di conto corrente, 4 quote di partecipazioni societarie e 9 crediti derivanti da rapporti di lavoro.
Secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti erariali, tra il 2014 e il 2018 le onlus avrebbero approfittato «dello stato di necessità e urgenza dettato dall’arrivo emergenziale di migranti e dalle conseguenti incombenze in tema di sistemazione – si legge nella nota delle Fiamme Gialle – col solo obiettivo di ottenere l’affidamento dei servizi di accoglienza in assenza dei previsti requisiti, traendo così in inganno le Prefetture di Lodi, Parma e Pavia ed aggiudicandosi illecitamente risorse finanziarie per oltre 8 milioni di euro in relazione a 29 bandi di gara». Attraverso «l’utilizzo sistematico» di false fatturazioni, venivano attestate erogazioni di servizi di accoglienza «in gran parte non resi», rendicontate spese non sostenute ed effettuati consistenti prelievi di denaro, distogliendo in questo modo risorse pubbliche.
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