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La sentenza
21 Maggio 2024 - 16:58
La cascina Montericco di Mortara, la mattina dopo il litigio
L’omicidio di Christian Ikogwe, nigeriano, 25 anni, avvenne nel cortile della cascina Montericco di Mortara il 2 marzo 2023. Antonio Canale, 46 anni (attualmente già detenuto per altri reati collegati alla droga) era accusato di omicidio volontario ed è stato condannato oggi, martedì, dal Gup Pasquale Villani a 15 anni di reclusione. Rispetto alla richiesta del pubblico ministero Paolo Mazza (20 anni) il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva e ha scontato cinque anni. Ma è rimasta la volontarietà dell’atto. L’avvocato di Antonio Canale, Francesca Quarto di Vigevano, aveva invece sperato nella riqualificazione del reato in preterintenzionale. «Prendiamo atto di questa sentenza - ha affermato subito dopo la pronuncia – che ha comunque portato a una consistente riduzione della pena. Noi, però, avevamo chiesto e sperato che fosse rivisto il concetto di atto volontario. Ora attendiamo le motivazioni e poi decideremo con il mio assistito il successivo comportamento processuale. Non ricorrendo in appello potremmo ottenere un ulteriore sconto di un sesto di pena. Ma questo lo decideremo a suo tempo».
Antonio Canale
L'EPISODIO
Nella tarda serata del 2 marzo 2023 nella cascina Montericco di Mortara si scatenò una lite violenta in cui entrò in scena Antonio Canale, 46 anni, perché era coinvolta la mamma. Quest’ultima aveva affittato alcune stanze dell'immobile rurale a Christian Ikogwe e a suo fratello Isaac. La discussione nacque per questioni legate al pagamento delle bollette e all’utilizzo dell’energia elettrica. Le grida della madre attirarono Antonio Canale che uscì nel buio e si mise a litigare. Spuntò un coltello (mai trovato) che ferì più volte il nigeriano. A quel punto Christian e il fratello Isaac fuggirono in bicicletta ma non fecero molta strada e percorrendo la strada provinciale di Olevano non riuscirono neppure ad arrivare alla circonvallazione mortarese. Qui Christian si accasciò e fu soccorso da un’ambulanza del 118. Fu trasportato al Policlinico di Pavia dove morì.
Alla morte di Christian seguirono delle manifestazioni di piazza della comunità nigeriana di Mortara. Nel processo che si è cooncluso oggi i parenti della vittima si sono costituiti parte civile con l'avvocato Davide Bicocchi che ha tutelato gli interessi della sorella Justina Ikogwe; l'avvocato Silvia Zanuccoli per il fratello Goodpower Isaac Ikogwe e l'avvocato Giulia Basso per i figli minori Precious e Goosswill. A questi ultimi il giudice ha riconosciuto una provvisionale di 150mila euro, mentre alla sorella e al fratello 50mila euro a testa. «Valuteremo le motivazioni - ha rilevato in conclusione l'avvocato Bicocchi - vogliamo sottolineare che il giudice ha riconosciuto la volontarietà dell'atto. Ma non riteniamo congrua l'applicazione delle attenuanti equivalenti alla recidiva».
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