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Il caso

Imprenditore ritenuto “pericoloso in campo economico". Lo Stato si prende beni per 15 milioni

L’uomo è di fatto lomellino (anche se residente a Montecarlo). I provvedimenti eseguiti dalla Guardia di Finanza

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

24 Maggio 2024 - 16:20

Imprenditore ritenuto “pericoloso in campo economico». Lo Stato si prende beni per 15 milioni

Provvedimenti della GdF di Bologna

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito un decreto di confisca del Tribunale di Milano (Sezione autonoma per le misure di prevenzione antimafia) nei confronti di un imprenditore settantenne per “pericolosità economico-finanziaria”, formalmente residente nel Principato di Monaco, ma di fatto domiciliato nel pavese e con interessi imprenditoriali nella provincia di Bologna. Il provvedimento è divenuto definitivo in seguito all’inammissibilità del ricorso presentato in Corte di Cassazione e rappresenta l’epilogo di una lunga vicenda giudiziaria, iniziata nel 2014 sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo emiliano. Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle avevano già permesso di evidenziare la ricchezza illecita e la sistematica evasione fiscale perpetrata dallo stesso o con società a lui riconducibili, arrivando ad accumulare un ingente debito verso l’Erario - e, dall’altra, la formazione di un ingente patrimonio e la conduzione di un agiatissimo stile di vita, in netta contrapposizione con l’irrisorio profilo reddituale (circa 180 mila euro complessivi dal 1979 ad oggi). In ragione del domicilio di fatto nel pavese, le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna sono poi proseguite, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Pavia con il sostituto procuratore Andrea Zanoncelli e la richiesta con successiva applicazione della misura di prevenzione patrimoniale applicato oggi. Con questo provvedimento è stata quindi disposta l’ablazione definitiva (cioè il trasferimento coattivo a favore dello Stato) dei seguenti beni, aventi un valore complessivo di 15 milioni di euro: sette autovetture di pregio, tra cui Range Rover, Bentley, Audi e Mercedes; beni mobili, quali orologi e penne da collezione, per oltre 350 mila euro; risorse finanziarie (liquide o giacenti su rapporti bancari) per circa 724 mila euro; nove  immobili (terreni e fabbricati), tra cui figurano tre ville site nel pavese (di cui 2 con parco e piscina) e una lussuosissima villa in stile “californiano” (a picco sul mare), in Francia, a Roquebrune-Cap Martin, solo questa del valore di circa 7 milioni di euro. Quest’ultimo complesso immobiliare (unitamente a due autovetture di pregio), veniva attribuito fittiziamente a terzi dall’odierno destinatario del provvedimento di confisca, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione. Per tale motivo, l’interessato veniva sottoposto a misura cautelare personale prima e poi condannato dal competente Tribunale, con rito abbreviato, alla pena di un anno e mezzo di reclusione.

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