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l'episodio
07 Giugno 2024 - 17:08
Il detenuto prima ha protestato perché non accettava che il personale della polizia penitenziaria effettuasse un'ordinaria perquisizione, sostenendo che nessuno fosse autorizzato a toccare i suoi effetti personali. Poi, mentre veniva accompagnato in una zona all'aria, ha iniziato a minacciare pesantemente l'agente di sezione che era con lui. Subito dopo essere uscito dalla cella, il detenuto l'ha afferrato violentemente per il collo, e poi ha iniziato a tirare calci, colpendo l'agente soprattutto alle gambe. L'episodio è avvenuto venerdì mattina, intorno alle 9, all'interno della casa di reclusione di Vigevano. A riferire l'accaduto è Mirco Savastano, segretario generale aggiunto del sindacato di polizia penitenziaria (SPP).
I colleghi sono immediatamente intervenuti, liberando l'agente e ripristinando l'ordine. Il poliziotto penitenziario è stato quindi accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale civile di Vigevano; ha riportato contusioni multiple e problemi al rachide cervicale, ed è stato dimesso con una prognosi di sette giorni.
«Purtroppo – sottolinea Mirco Savastano del SPP –, nonostante episodi di questo tipo continuino a verificarsi negli istituti detentivi di tutta Italia, finora non sono state adottate misure adeguate. Come sindacato, da tempo chiediamo al Governo di abilitare anche la polizia penitenziaria all'uso del taser, perché a nostro parere rappresenterebbe un valido deterrente».
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