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la decisione
07 Giugno 2024 - 20:46
I soccorsi e le forze dell'ordine lunedì pomeriggio in via Gravellona, a Vigevano (foto di Jose Lattari)
Il Gip del Tribunale di Pavia ha deciso di lasciare in carcere Dritan Qafa, 48enne albanese accusato di aver provato a uccidere il vicino di casa. Il suo legale, l'avvocato Francesca Quarto, ieri aveva chiesto l'applicazione degli arresti domiciliari a casa di un conoscente. Ma, oggi, il giudice per indagini preliminari Pasquale Villani ha accolto la richiesta della Procura, disponendo la custodia cautelare in carcere. Il fatto risale a lunedì pomeriggio, ed è avvenuto in via Gravellona, a Vigevano. L'albanese, al culmine dell'ennesimo litigio con il vicino di casa egiziano, ha estratto una pistola semiautomatica da guerra – arma detenuta illegalmente – con cui ha esploso alcuni colpi, ferendo di striscio il rivale alla testa; il vicino è stato dimesso dall'ospedale lunedì sera e giudicato guaribile in tre settimane.
Qafa, dopo aver inseguito il vicino in strada, si è scagliato con una mazza pesante da muratore contro la porta d'ingresso dell'appartamento in cui vive la famiglia egiziana; all'interno, terrorizzate, c'erano la moglie, le due figlie e la nipotina di pochi mesi, che si sono sentite rivolgere minacce di morte e hanno chiesto aiuto alle forze dell'ordine. L'albanese non è riuscito a entrare (la porta blindata ha resistito all'assalto), e all'arrivo di carabinieri e polizia si è barricato in cortile. Si è arreso solo dopo aver parlato con un militare del Nucleo Operativo che conosceva, in quel momento fuori servizio ma arrivato subito sul posto; il carabiniere, in breve tempo, è riuscito a convincere il 48enne a consegnarsi.
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