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L'inchiesta
25 Giugno 2024 - 18:24
La polizia postale
Una vicenda con tratti ancora da chiarire, ma di cui possono bastare quelli drammatici che già sono emersi dalle prime indagini della polizia postale di Firenze. Il caso nasce nel capoluogo toscano proprio perché sono i genitori di una ragazza a scoprire e denunciare uno scambio di materiale pedopornografico a cui si è aggiunta una violenza sessuale su una minore di 11 anni. Il destinatorio dello scambio di immagini è proprio il lomellino che, dopo una perquisizione domiciliare, è stato arrestato e associato al carcere di Torre del Gallo di Pavia. La giudice del Tribunale di Pavia Maria Cristina Lapi ha poi concesso gli arresti domiciliari presso la famiglia del ventunenne operaio che risiede in un paese della Lomellina. Sul suo telefono cellulare la polizia ha trovato 793 file tra video e immagini ritraenti minori con contenuto pedopornografico. Nelle immagini sono presenti minori di giovanissima età, anche 4 e 5 anni e altri di 12 e 13 anni. Altri dodici file di materiale pedoporno avevano poi come protagonista lo stesso ragazzo ora agli arresti che compiva atti sessuali con una ragazza di 11 anni, sorella della sua ex fidanzata. Questi fatti, data l’eta della minore, costituiscono violenza sessuale, reato di cui è accusato il ragazzo unitamente all’induzione. I quasi ottocento file pedoporno erano stati invece acquistati dal ragazzo sulla piattaforma Telegram ad un prezzo di 35 euro. Il ragazzo si è presentato davanti al giudice del Tribunale di Pavia accompagnato dall’avvocato Roberto Grittini e ha ammesso di essere consapevole di avere un problema di cui si vergogna e accetta di seguire un percorso idoneo a risolverlo.
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