Il sindaco Luigi Parolo, costituitosi parte civile
Minacciava e molestava il sindaco Luigi Parolo, perché a suo dire «la centrale elettrica del naviglio faceva troppo rumore, e l’amministrazione si disinteressava del problema». Una volta lo ha incontrato in una festa di paese apostrofandolo davanti a tutti con insulti pesantissimi. In un’altra occasione, e lo si apprende dalla richiesta di rinvio a giudizio, «è entrato senza preavviso nell’ufficio del sindaco e gli ha tirato alcuni pugni in faccia». Nel palazzo comunale, dove contestava mancati accessi agli atti e mostrava petizioni, aveva anche costretto le dipendenti terrorizzatea chiudersi a chiave negli uffici per venti minuti, mentre lui continuava a bussare con toni per nulla rassicuranti. L’elenco comprende anche telefonate notturne al primo cittadino («dato che io sono sveglio devi rimanere sveglio anche tu») e intimidazioni in varie occasioni. I fatti risalgono al 2021.
Nei giorni scorsi il tribunale penale di Pavia col giudice monocratico Luisella Perulli ha condannato un 69enne di Cassolnovo, con precedenti, per il reato di atti persecutori. Quello conosciuto come “stalking”. Pena di 8 mesi (si attendono le motivazioni) e un risarcimento danni di 5 mila euro, che l’uomo dovrà versare in aggiunta alle spese legali. Parolo si era costituito parte civile ed aveva proceduto come cittadino, e non nel suo ruolo di sindaco. Il legale dell’imputato ora deciderà se fare appello o se chiedere una pena alternativa, come i lavori socialmente utili. Per lui il tribunale aveva già disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati da Parolo. Come, ad esempio, il municipio. Inoltre, non poteva avvicinarlo se lo avesse incontrato in giro per caso, o telefonargli. Adesso è arrivata la sentenza.
Difendeva Parolo l’avvocato Matteo Gandolfi, con studio a Vigevano. «Sono estremamente soddisfatto – è il suo commento – per il verdetto pronunciato dal tribunale di Pavia. È una vittoria non solo per il mio assistito ma anche per tutti coloro che credono nella legalità e nelle istituzioni. Come avvocato di parte civile, sono orgoglioso di aver contribuito ad ottenere questo risultato, che riafferma l’importanza del rispetto delle regole. La speranza è che questa pronuncia costituisca anche un monito chiaro per quanti ritengono di poter agire impunemente nel tentativo di minare la serenità e l’integrità di chi ogni giorno serve la propria comunità con abnegazione e impegno».