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l'episodio
19 Settembre 2024 - 11:42
Le tecniche dei truffatori sono sempre più sofisticate, al punto che riescono a contattare la vittima facendo apparire sul display il numero di telefono riconducibile alla propria banca, o a un’altra istituzione affidabile (viene chiamato spoofing telefonico). Così, la persona che risponde, crede di parlare con un operatore della propria filiale, invece è al telefono con un malvivente che cerca di ottenere informazioni e, soprattutto, password da utilizzare con l’obiettivo di svuotare il conto corrente della vittima. È quanto un truffatore ha cercato di mettere in atto lunedì, telefonando a un agente della polizia locale di Gambolò, che si è visto comparire sullo smartphone la chiamata della propria banca; aveva infatti salvato il numero in rubrica e, quando ha risposto, pensava di parlare con la filiale. Ma le richieste che gli venivano formulate sono apparse da subito strane.
Quando il malintenzionato ha cercato di ottenere i codici di accesso all’home banking, con la scusa di un problema nel sistema, l’agente ha tagliato corto e gli ha rivelato la propria professione. E il truffatore ha interrotto bruscamente la telefonata. «Abbiamo pensato di raccontare questo episodio – spiega la Comandante della polizia locale Maria Teresa Gaino – per mettere in guardia i cittadini su questo genere di truffe, che sono particolarmente insidiose e non immediate da riconoscere. È importante, se ci sono dubbi, interrompere sempre la conversazione, contattare le forze dell’ordine e anche la propria banca. Quando si richiama la filiale, però, non bisogna digitare sull’ultima telefonata fatta dal truffatore, ma andando a cercare il numero in rubrica».
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