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Il giudizio

Delitto di via Piave a Vigevano, i riscontri delle perizie e le tesi dei consulenti medici

Questa mattina (venerdì) nell’udienza di Corte d’Assise sono stati acquisiti i risultati tossicologici integrativi. La discussione il 15 novembre

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

20 Settembre 2024 - 22:00

Delitto di via Piave a Vigevano, si gioca tutto sulle perizie e sui consulenti medici

La casa di via Piave a Vigevano

La Corte d’Assise di Pavia, presieduta dalla giudice Elena Stoppini ha ascoltato questa mattina, venerdì, i consulenti tecnici in merito alle perizie medico legali tossicologiche integrative relative all’omicidio di Angel Daniel Albaredo Mejia, 28 anni. Sul banco degli imputati Mario Pier Arteaga Rodriguez, 35 anni, fratello della compagna di Albaredo. Il delitto avvenne in seguito a una violenta lite nella notte tra il 20 e il 21 aprile 2023 in via Piave a Vigevano. La Corte si è riunita, a partire dalla scorsa udienza di luglio, dopo aver ammesso il rito abbreviato. Oggi sono stati sentiti i consulenti tecnici del pubblico ministero Andrea Zanoncelli, i dottori Elena Invernizzi e Luca Morini. E per la difesa sostenuta dall’avvocato Stefano De Felice di Milano il dottor Massimo Sher. È stato appurato da tutti che la vittima aveva assunto una importante quantità di alcool, mentre per la cocaina, dopo le perizie integrative effettuate a Milano in questi mesi, sono state rilevate positività a un metabolita della sostanza stupefacente solo in una delle quattro indagini effettuate su organi diversi. Questo riscontro, secondo la difesa, avrebbe potuto portare la morte di Albaredo Mejia anche come evento spontaneo, oppure aver aggravato l’esito della lite. Ma i consulenti del Pm contraddicono questa tesi sostenendo che si tratterebbe solo di un falso positivo. Inoltre l’accusa sostiene anche che la vittima, a causa dello stato di ebrezza, non sarebbe stato in grado di difendersi. La discussione è prevista il prossimo 15 novembre. In aula, con l’avvocato Laura Sforzini di Pavia si è costituita parte civile la madre di Albaredo Mejia, una donna di 55 anni, Maria Jesus Albaredo Quiroz. La morte del figlio le avrebbe portato un cambiamento radicale di vita, tanto da essere costretta a trasferirsi da Vigevano.

L'ingresso della casa il giorno dopo il delitto

 

 

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