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la base dell’organizzazione a milano

Tratta dei migranti: arrestato anche un egiziano residente a Mortara

L’operazione ha portato al fermo di 10 persone accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dall’Africa. Organizzavano traversate verso l’Italia e la Grecia

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

17 Ottobre 2024 - 11:37

Tratta dei migranti: arrestato anche un egiziano residente a Mortara

Sono coinvolti anche tre egiziani residenti in provincia di Pavia nell’operazione della Squadra Mobile di Milano, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ieri ha portato al fermo di dieci persone. Sono accusate a vario titolo di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed esercizio abusivo dell’attività creditizia. Il gruppo, ben strutturato e con una suddivisione gerarchica dei compiti, si occupava di facilitare l’ingresso illegale di cittadini stranieri in Italia e in Grecia. La sua base operativa era Milano; da qui, infatti, venivano raccolti i pagamenti e veniva coordinata la logistica dei viaggi. E, grazie a contatti in Nord Africa, sempre dal capoluogo lombardo si pianificavano le partenze delle imbarcazioni dalle coste libiche.

L’operazione ha interessato non solo il territorio milanese, ma anche altre province italiane, tra cui Pavia, oltre a Firenze, Asti, La Spezia, dove sono stati rintracciati alcuni degli indagati destinatari del provvedimento di fermo. Tre dei dieci fermati, tutti originari dell’Egitto, risultano avere la residenza in provincia di Pavia: sono un 35enne irregolare a Mortara, un 38enne irregolare a Pavia e un 26enne richiedente asilo in Oltrepò.

Sono otto le traversate che gli investigatori sono riusciti a documentare nel corso delle indagini, partite a luglio 2023 e supportate dagli analisti Europol; una traversata con approdo a Lampedusa, una a Civitavecchia e altre cinque in Grecia, mentre un’altra traversata si è conclusa con un soccorso dopo che l’imbarcazione era finita alla deriva. In parallelo, ad Agrigento è stato arrestato un altro individuo, accusato di aver organizzato viaggi dall’Egitto con tappa a Lampedusa, a un costo di 11mila euro per migrante.

I migranti, provenienti dall'Egitto, sostavano in "safe house" sulle coste libiche, ovvero in strutture sicure dove attendevano il via libera per il viaggio e dove gli veniva fornito il necessario per la permanenza e la traversata del Mediterraneo – dal cibo ai telefoni. Da lì, gli scafisti li trasportavano verso le coste di Italia e Grecia, a fronte di un pagamento dai 4 ai 6mila euro per la destinazione italiana e dai 3 ai 5mila euro per la rotta greca. Per il pagamento si utilizzava il sistema "hawala", una forma di trasferimento di denaro informale, basato sulla fiducia e su una rete di mediatori.

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