Cerca

Il processo

Emerge la vita di Anila Ruci, uccisa a Scaldasole. Frequentava diversi uomini. Aveva vissuto con il padre del presunto omicida

Nell’udienza di Corte d’Assise sfilano alcuni conoscenti. Due testi hanno ammesso il meretricio

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

25 Ottobre 2024 - 18:58

Emerge la  vita di Anila Ruci, uccisa a Scaldasole. Frequentava diversi uomini. Aveva vissuto con il padre del presunto omicida

Scaldasole, il giorno del delitto

È vero che i carabinieri nella casa dell’omicidio di Scaldasole - avvenuto il 19 aprile del 2023 - hanno trovato solo tracce del sangue della vittima, Anila Ruci, 38 anni e del suo convivente accusato del delitto e attualmente in carcere, Osman Bylyku, 31 anni. Ma è anche vero che la vita di Anila era piuttosto avventurosa. È emerso nell’udienza di oggi, venerdì, da alcuni testi, che Anila aveva avuto trascorsi di prostituzione. In particolare sono stati in due ad averlo ammesso. Uno avrebbe poi voluto sposarla. L’altra novità sconcertante è che sino a un anno prima del delitto Anila era convivente con il padre di Osman. Poi quest’ultimo si è ammalato ed è tornato in Albania. Ma al suo posto a Scaldasole, in aiuto, è arrivato il figlio. È stato quanto ha ammesso oggi in aula la sorella dell’imputato.

Anila Ruci è morta accoltellata. Ma il suo corpo è stato trovato solo nel pomeriggio, dopo che Osman Bylyku aveva vagato in paese per diverse ore. Aveva diverse ferite. Si è accasciato davanti alla casa di via Piave e i soccorsi giunti per lui hanno anche scoperto il corpo privo di vita della donna sul divano di casa. Osman parla e comprende poco l’italiano (in udienza è seguito da un’interprete) e al momento del delitto capiva ancora meno.

Anila Ruci

Dallo studio dell’avvocato Stefano De Felice, che difende Osman Bylyku sono convinti che l’imputato sia innocente: «Lo dico perchè ne sono sicuro - afferma il legale - Le coltellate sul corpo di Osman non sono state autoinferte. Non sarebbero compatibili lesioni alla testa e al fegato. Infine, capisco che possa non essere influente, ma non c’è nessun motivo, o movente perché Osman commettesse questo omicidio». Si è anche scoperto che Anila mandava in Albania circa 700 euro al mese in aiuto del padre. Nella prossima udienza del 19 novembre testimonierà il perito medico della difesa e altri testi chiamati dall’avvocato de Felice. Il procedimento in Corte d’Assise è presieduto dalla giudice Elena Stoppini.

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400