Non ce l’ha fatta il carabiniere che mercoledì si è sparato in caserma a Mortara

Non ce l'ha fatta il carabiniere di 53 anni, originario di Isernia, che mercoledì pomeriggio si è sparato con la sua pistola all’interno della caserma di Mortara, dove prestava servizio da alcuni mesi. Le lesioni riportate erano subito apparse gravissime e, nelle scorse ore, sono stati spenti i macchinari che lo tenevano in vita. L’allarme era stato dato nel primo pomeriggio; la centrale di Areu aveva predisposto il trasporto d'urgenza in elisoccorso, fatto atterrare nel vicino campo sportivo. Il militare era stato portato all'ospedale Niguarda di Milano in condizioni irreversibili. Il SIM (sindacato italiano militari carabinieri) ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi del 53enne.

«Comprendiamo che in situazioni come queste, sia fondamentale mantenere il silenzio e il rispetto per consentire ai familiari e ai colleghi di elaborare la perdita e cercare conforto nella reciproca vicinanza – spiegano dal sindacato –. Sebbene le cause e le modalità di questo gesto tragico siano ancora oggetto di accertamento, il nostro pensiero va innanzitutto a chi soffre di questa perdita irreparabile. Il SIM Carabinieri nel rinnovare il proprio impegno per la tutela e il benessere del personale dell’Arma, coglie l’occasione per sottolineare l’importanza della sensibilizzazione e del supporto psicologico per prevenire tragedie simili ed al riguardo, da maggio 2023, il dipartimento Salute e Benessere del SIM si è impegnato ad offrire un servizio di ascolto attivo rivolto agli iscritti e alle loro famiglie. Lo scopo del servizio è quello di garantire uno sportello di ascolto psicologico con dei professionisti del settore tramite l’utilizzo del counseling».

Tenta il suicidio in caserma a Mortara

Il carabiniere è stato trovato in condizioni gravissime ed elitrasportato al Niguarda