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E' ACCADUTO IERI SERA

Mortara, aggredisce e schiaffeggia la capotreno: gli aveva chiesto di spegnere la sigaretta

L'aggressore è riuscito a dileguarsi; indagano i carabinieri. I sindacati propongono squadre di supporto e body-cam. Aggio (MiMoAl): «Presidiare almeno le fasce orarie meno sicure»

Umberto Zanichelli

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umberto.zanichelli@ievve.com

09 Novembre 2024 - 14:47

Mortara, aggredisce e schiaffeggia la capotreno: gli aveva chiesto di spegnere la sigaretta

I carabinieri sono intervenuti alla stazione di Mortara

La capotreno gli si è avvicinata dopo averlo notato mentre fumava a bordo di un treno della linea Milano-Mortara chiedendogli di spegnere la sigaretta. “Io faccio quello che voglio” le ha risposto l’uomo, un cittadino straniero con tutta probabilità extracomunitario, che prima l’ha insultata e poi l’ha colpita con due manate al volto e l’ha spintonata per allontanarla da sé.

Il deprecabile episodio è avvenuto ieri sera sulla tratta lomellina. Il convoglio si è fermato alla stazione di Mortara dove sono immediatamente intervenuti i carabinieri. L’aggressore però nel frattempo ha avuto il tempo di scendere e di allontanarsi. La capotreno, che ha riportato solo delle lievi contusioni, ha rifiutato il trasporto in ospedale. Sull’episodio sono in corsa gli accertamenti dei militari della Compagnia di Vigevano.

Sulla vicenda c'è da registrare la dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali che evidenziano come, nell'ultimo anno, si sia registrato un preoccupante aumento delle aggressioni in danno del personale di Trenord, 44 dall'inizio del 2024.

«Stiamo parlando di aggressioni sia fisiche che verbali - sottolinea Christian Colmegna, segretario regionale di Fit-Cisl Lombardia - e danneggiamento del materiale. Alla luce di questo - prosegue - si sta ragionando sulla possibilità di introdurre squadre di sostegno al capotreno e di utilizzare le body-cam». Tra i problemi ci sono anche le conseguenze legali che, per gli aggressori, sono spesso minime. «Un nostro collega - racconta Colmenga - si è trovato faccia a faccia con il suo aggressore appena due ore dopo l'accaduto. Ed è stato picchiato ancora. Manca la deterrenza immediata - osserva ancora il sindacalista - che genera delle situazioni paradossali». 

Sull'accaduto interviene anche l'associazione dei pendolari MiMoAl. «Il personale di Trenord fa soltanto il suo lavoro ma si trova alla mercé di malintenzionati e criminali - è il commento del presidente Franco Aggio - Non c'è deterrenza e la sicurezza è una chimera. E' chiaro che non è possibile presidiare tutti i treni, e forse non è nemmeno giusto richiedere un impegno così gravoso sia in termini di risorse umane che finanziario. Tuttavia è noto a tutti quali siano le maggiori problematiche e le linee interessate. Sarebbe dunque opportuno - osserva Aggio - almeno presidiare quelle nelle fasce più insicure. Al momento - conclude - la misura di far viaggiare le forze dell'ordine fuori servizio, e lo abbiamo detto anche alla Regione, non ha sinora prodotto risultati apprezzabili».

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