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15 Novembre 2024 - 16:53
Preoccupazione per quello che potrà essere il futuro del trasporto ferroviario regionale è stato espressa da 18 associazioni e comitati che raggruppano i pendolari lombardi e dai rappresentanti regionali dei viaggiatori Franco Aggio, che è anche presidente dell’associazione MiMoAl che raccoglie i viaggiatori della tratta Milano-Mortara, Manuel Carati, Giorgio Dahò, Andrea Mazzucotelli e Francesco Ninno.
«In questi giorni si stanno rincorrendo notizie allarmanti circa il futuro prossimo del servizio ferroviario lombardo – si legge in una nota – Si parla di una riduzione del 10% della produzione di servizi ferroviari e la conseguente diminuzione delle fermate, l’allungamento dei tempi di percorrenza e il dirottamento degli attestamenti nel nodo di Milano in stazioni periferiche. Esattamente come nel 2018, allora il pretesto era stato il materiale rotabile vecchio da togliere dall’esercizio, a distanza di sei anni, con quella scusa che non esiste più, ora la giustificazione sarebbe l’eccessivo numero di treni circolanti oppure il Passante che oggi è utilizzato solo per il 60% della sua capacità dichiarata mentre non è neppure cresciuto il numero complessivo delle corse. Il tutto – prosegue il documento – mentre solo un anno fa Trenord ha firmato, come fornitore, un contratto di servizio che prevede addirittura un incremento del 25% in 10 anni salvo il fatto che oggi i treni che dovrebbero ancora aumentare di molto, sono diventati improvvisamente troppi in barba agli incessanti “potenziamentei strutturali” messi in atto da Trenord e Rfi e la sostituzione dei treni obsoleti con altri ben più performanti. Non bastasse questo nei prossimi mesi pendolari ed utenti dovranno fare i conti con una concentrazione di cantieri, che con maggiore avvedutezza si potrebbe evitare.
«Per tutte queste ragioni – concludono le associazioni e i rappresentanti regionali dei viaggiatori – chiediamo a Regione Lombardia di rispettare la legge regionale 6 del 4 aprile 2012 là dove enuncia che “i rappresentanti delle associazioni dei consumatori e degli utenti e i rappresentanti dei viaggiatori devono essere coinvolti prima di procedere alle modifiche della programmazione degli orari dei servizi ferroviari” convocando con urgenza i Tavoli di confronto di quadrante per occuparsi di questi temi».
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