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Il processo

Vigevano, omicidio di via Piave. Pronunciata dalla Corte d'Assise di Pavia una condanna a 12 anni e otto mesi

L’imputato, Mario Pier Arteaga Rodriguez è il fratello della ex compagna della vittima, entrambi di origini peruviane

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

15 Novembre 2024 - 18:02

Vigevano, omicidio di via Piave. Pronunciata dalla Corte d'Assise di Pavia una condanna a 12 anni e otto mesi

La casa di via Piave a Vigevano dove è avvenuta la lite

Il delitto avvenne in seguito a una violenta lite nella notte tra il 20 e il 21 aprile 2023 in una casa di via Piave a Vigevano. La sentenza della Corte d’Assise di Pavia, presieduta dalla giudice Elena Stoppini, è arrivata nel pomeriggio di oggi, venerdì, con un giudizio pronunciato in base al rito abbreviato, che era stato ammesso a luglio. Per l’omicidio di Angel Daniel Albaredo Mejia, 28 anni, era sul banco degli imputati Mario Pier Arteaga Rodriguez, 35, fratello della compagna di Albaredo Mejia. Entrambi sono di origini peruviane.

Il dispositivo della sentenza letto dalla giudice Stoppini  prevede una condanna a 12 anni e otto mesi, tenendo conto dello sconto di un terzo della pena previsto per l’abbreviato e anche del fatto che sono state ritenute prevalenti le attenuanti sulle aggravanti. La pena base da cui era partito il pm Andrea Zanoncelli era di 26 anni e la richiesta finale è stata di 15. La difesa era sostenuta dall’avvocato Stefano De Felice di Milano che ha messo in rilievo la dinamica dell’aggressione avvenuta al culmine di una lite in famiglia. È stata riconosciuta la provocazione e il fatto di aver agito in difesa della sorella. Un punto che ha affievolito la prospettiva accusatoria. Nella lite era stata addirittura lanciata una televisione. Inoltre lo stato di alterazione fra i due era molto alto. Soprattutto a causa dell'assunzione di alcool. Il pubblico ministero ha calcolato la pena ribadendo però l’accusa di omicidio volontario. La Corte ha rilevato con la sentenza, oltre alle attenuanti, anche uno sconto ulteriore, tenendo conto di ogni particolare dell’arringa difensiva. La madre di Albaredo Mejia, una donna di 55 anni, Maria Jesus Albaredo Quiroz, si è costituita parte civile con l’avvocato Laura Sforzini di Pavia e ha ottenuto una provvisionale di 280mila euro nonostante la cifra richiesta fosse stata più elevata. La donna, in seguito alla morte del figlio, ha dovuto cambiare radicalmente la propria vita trasferendosi da alcuni famigliari in Toscana. Per la parte civile, però, resta ferma la certezza che la Corte abbia riconosciuto l’omicidio volontario. L’imputato era stato trovato nella stessa notte, dalla polizia, nascosto in un’autorimessa del centro cittadino a Vigevano e arrestato. Ora si attendono le motivazioni, per capire come la Corte d’Assise abbia interpretato la dinamica omicidiaria. 

 

 

 

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