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L’operazione della guardia di finanza di Pavia
18 Novembre 2024 - 12:05
Il traffico di droga aveva generato un enorme flusso di denaro contante: si stima che l’organizzazione criminale abbia accumulato circa 11 milioni di euro in contanti, importando e distribuendo all’ingrosso sostanza stupefacente principalmente per il mercato della città di Milano. Da questa mattina, lunedì, i militari della Guardia di finanza di Pavia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, hanno avviato una vasta operazione in diverse province del Nord Italia, dando esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare (15 in carcere e 5 ai domiciliari) emesse dal Tribunale di Milano. Gli indagati sono accusati di far parte di un’associazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. Le indagini, partite circa due anni fa, hanno permesso di documentare l’importazione e la distribuzione di oltre 1.000 chili di cocaina, 1.000 chili di hashish e 173 chili di eroina. Tra gli arrestati c'è anche il capo ultrà milanista Luca Lucci, già in carcere dallo scorso 30 settembre nell'ambito dell'inchiesta "Doppia Curva".
Il gruppo criminale era articolato in cellule operanti in Lombardia, Calabria e in altre aree del Nord Italia. Tra i principali fornitori figuravano esponenti «di spicco del narcotraffico lombardo (e non solo)», con legami consolidati con clan 'ndranghetisti e con gruppi criminali albanesi e sudamericani. «L’attività – fanno sapere dalle Fiamme Gialle – ha rivelato come il terminale delle varie organizzazioni è in colui che ha sostituito i Flachi della Comasina godendo della consolidata vicinanza con i Barbaro di Platì, attivi nella zona di Cologno Monzese, e i gruppi criminali albanesi e sudamericani che, da basi strategiche in Sudamerica controllano le spedizioni della cocaina verso le più importanti piazze intercontinentali».
Le operazioni sono state condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanzia di Pavia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano
Gli investigatori hanno documentato importazioni di ingenti carichi di cocaina e hashish, grazie a rapporti privilegiati con i nuclei di criminalità organizzata stanziali in Calabria. L’hashish veniva distribuito grazie a contatti con trafficanti operanti in Marocco e Spagna. Sono stati sequestrati circa 250 chili di droga e 800 mila euro in contanti, intercettati mentre venivano trasferiti all’estero. «Parte dello stupefacente è stato commercializzato da noti elementi della malavita milanese legati in affari ai vertici del gruppo criminale imperante nel quartiere Barona di Milano».
Analizzando la documentazione contabile del gruppo criminale, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto che la vendita della droga ha generato una «ingentissima massa di denaro contante»: i soldi venivano trasferiti utilizzando reti clandestine gestite da collettori cinesi specializzati nel cosiddetto "underground banking", cioè i canali bancari sommersi, garantendo l’anonimato delle transazioni con il sistema "fei eh ‘ien".
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