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Indagine sulla corruzione a Vigevano, la Procura chiede una misura interdittiva nei confronti di Righini

La prossima settimana al via gli interrogatori di garanzia

Ilaria Dainesi

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30 Novembre 2024 - 18:01

Indagine sulla corruzione a Vigevano, la Procura chiede una misura interdittiva nei confronti di Righini

L'imprenditore e presidente di Anci Pavia Alberto Righini

Inizieranno nella giornata di lunedì i primi interrogatori di garanzia dell'inchiesta che giovedì ha portato agli arresti del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, della consigliera comunale di maggioranza Roberta Giacometti e dei tre dirigenti di Asm Alessandro Gabbi, Veronica Passarella e Matteo Ciceri, tutti e cinque ai domiciliari accusati di corruzione. Nell'inchiesta risultano indagati anche altre tre persone: l'ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, l'imprenditore edile e presidente di Ance Pavia Alberto Righini e la compagna Alice Andrighetti; secondo l'accusa, avrebbero cercato di convincere uno, o più consiglieri comunali, a togliere il proprio sostegno alla maggioranza del sindaco Ceffa con l'obiettivo di farlo cadere, promettendo in cambio una somma di 15mila euro. Ma la "Congiura di Sant'Andrea" del 30 novembre 2022 fallì e l'amministrazione rimase in carica.

Nei confronti di Righini – l'accusa formulata è di istigazione alla corruzione –, la Procura di Pavia ha presentato una richiesta di misura interdittiva, una misura cautelare personale che incide sulla sfera giuridica limitando in modo temporaneo determinate attività in ambito professionale e imprenditoriale. Una richiesta che dovrà essere vagliata dal Gip nei prossimi giorni, e che potrà essere accolta o rigettatta.

Secondo l'accusa, dopo i fatti del novembre 2022 il sindaco, per continuare ad avere i numeri in consiglio, si sarebbe garantito l'appoggio politico della consigliera Giacometti facendole ottenere, grazie alla partecipazione di un prestanome, una consulenza legale presso la municipalizzata Asm. Consulenza che, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata necessaria, ma che avrebbe avuto «il solo fine di assicurare un illecito vantaggio economico alla donna», si legge nella nota della Procura.

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