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le indagini
20 Dicembre 2024 - 10:31
Un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia ha portato all’arresto di otto persone, accusate di far parte di un’organizzazione dedita a furti con esplosivi ai danni di sportelli Atm in diverse regioni italiane, con assalti anche in Lombardia e nella provincia di Pavia. L’indagine, coordinata dalla Procura di Foggia, ha rivelato una rete criminale strutturata con ruoli ben definiti, che operava utilizzando tecniche sofisticate e mezzi rubati. Le accuse nei confronti degli indagati comprendono associazione per delinquere finalizzata ai furti aggravati, violazione della legge sulle armi, ricettazione e riciclaggio.
La banda è ritenuta responsabile dell'assalto avvenuto lo scorso settembre ai danni della filiale di Intesa Sanpaolo di Mortara, in piazza Silvabella.
Tra luglio e settembre 2024, il gruppo sarebbe stato responsabile di almeno 17 furti in Puglia, Piemonte, Campania, Lombardia e Basilicata, accumulando un bottino di circa 290.000 euro. Le investigazioni hanno documentato anche il metodo utilizzato per riciclare le banconote macchiate dai dispositivi antifurto degli sportelli bancomat e le modalità di spartizione dei proventi, che prevedevano compensi fissi per ciascun membro in base al ruolo svolto durante i colpi.
Le indagini, iniziate nel dicembre 2023, hanno fatto luce su una serie di assalti pianificati meticolosamente. I colpi avvenivano con l’impiego di ordigni artigianali chiamati “marmotte”, utilizzati per aprire le casseforti degli sportelli automatici. Secondo gli investigatori, la banda operava da una base logistica nel Foggiano e si avvaleva di auto di grossa cilindrata rubate o con targhe clonate per i propri spostamenti, oltre a carte di credito prepagate intestate a stranieri per manomettere i dispositivi di prelievo
La struttura organizzativa della banda era particolarmente elaborata: includeva specialisti nella fabbricazione degli ordigni, autisti, vedette e responsabili logistici. Uno degli indagati, residente stabilmente in provincia di Torino, fungeva da punto di contatto per le operazioni in Piemonte, ampliando il raggio d’azione del gruppo criminale.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari sono stati sequestrati materiali che confermano le attività illecite del gruppo: documenti d’identità falsi, carte di credito ricaricabili, autovetture, targhe rubate, oltre 260 petardi e micce per la fabbricazione di esplosivi, insieme a banconote macchiate o sottoposte a trattamenti di smacchiatura. Rinvenute anche cartucce calibro 12 e 7,65 e quattro orologi di valore.
L’inchiesta, ancora in corso, ha evidenziato una vasta rete di responsabilità. Complessivamente, sono stati analizzati più di 80 furti con esplosivi a livello nazionale, attribuendo agli arrestati un ruolo chiave in almeno 17 episodi accertati.
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