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Il pericolo

Il ragazzo di Mortara lesionato dal petardo all’occhio è stato dimesso e migliora, ma è presto per una prognosi

La pericolosità dei fuochi di Capodanno. Le voci di condanna a Vigevano. Ma impedirli è quasi impossibile

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

02 Gennaio 2025 - 15:30

Il ragazzo di Mortara lesionato dal petardo all’occhio è stato dimesso e migliora, ma è presto per una prognosi

Alcune batterie di fuochi sparati a Mortara

Impedire che si sparino i fuochi artificiali di Capodanno sembra operazione impossibile. Le prescrizioni si sono diversificate tra i vari Comuni lomellini, così come succede in tutta Italia. Inutile ribadire che le forze dell’ordine e la polizia locale hanno sorvegliato con i piani previsti dai loro comandi e dalla Prefettura. A Vigevano non è successo nulla (ma l’anno scorso c’era stato un infortunato a una mano) mentre a Mortara un ragazzo di 14 anni è stato colpito da una scheggia sul volto, vicino all’occhio. È un giovane mortarese molto conosciuto, così come la sua famiglia. Il ragazzo si trovava lontano dal luogo dello scoppio del petardo, ma è stato raggiunto ugualmente da una scheggia. Difficile stabilire come. È stato dimesso dal Policlinico San Matteo di Pavia e deve fare medicazioni quotidiane. È presto per formulare una prognosi finale sulla funzionalità dell’organo visivo. Tutti gli amici e i conoscenti gli augurano pronta guarigione. Si tratterebbe di capire se gli “sparatori” hanno utilizzato - come chiedeva il sindaco di Mortara Ettore Gerosa – prodotti legali e in commercio e se abbiano rispettato le precauzioni previste. È probabile che su questi aspetti si apra un’indagine da parte degli organi di polizia.

A Vigevano il primo a condannare i fuochi di Capodanno è stato Piero Pizzi, con il suo movimento Civico “Vigevano Prima di Tutto”. «In occasione dei festeggiamenti per il Capodanno, mi sono recato personalmente in Piazza Ducale - dice -  cuore pulsante della nostra città. Quello che si è presentato ai miei occhi è stato uno scenario indescrivibile, al limite della sicurezza e del buon senso». Pizzi descrive una situazione di pericolosità «altissima» e una situazione «inaccettabile». Ovviamente Pizzi gioca una sua carta politica chiedendo le dimissioni dell’assessore alla sicurezza e si appella alle forze politiche presenti a Vigevano afinchè prendano posizione «per garantire che episodi del genere non si ripetano mai più».

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