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Il processo
09 Gennaio 2025 - 17:30
Un'auto della polizia locale di Garlasco
È finito un incubo per Matteo Chialà, agente di polizia locale di Garlasco che era stato incriminato per tentato omicidio. Oggi il Gup Luigi Riganti ha pronunciato la sentenza dopo che il dibattimento si era tenuto con la formula del rito abbreviato lo scorso 31 ottobre. Chialà è stato assolto dall’accusa di tentato omicidio e deve solo rispondere di un reato contravvenzionale, quello di getto pericoloso di cose. È riferito al colpo di pistola sparato, ma come deterrente. I fatti risalgono alla fine di ottobre del 2023 quando avvenne il controllo della polizia locale di Garlasco in corso Pavia. Assieme a un collega di pattuglia Chialà aveva fermato un’auto che si era poi mossa senza rispettare l’alt e si era data alla fuga. L’agente ha sparato un colpo di pistola e ha colpito la vettura. Ci fu poi un inseguimento di alcuni chilometri e intervennero anche i carabinieri. L’auto fermata era condotta da un uomo in libertà vigilata. Ma al momento dell’intimazione dell’alt questo ancora non si sapeva. Chialà è stato successivamente incriminato per tentato omicidio. La Pm Giuliana Rizza ha sostenuto che il colpo sparato avrebbe potuto uccidere e ha richiesto una pena di 3 anni e due mesi. La difesa, sostenuta dalle avvocate Alessandra Stefano ed Eleonora Grossi ha chiesto invece l’assoluzione affermando che «non c’era stata nessuna volontà omicidiaria». L’agente Matteo Chialà è rimasto in servizio presso un altro ufficio del Comune di Garlasco e il Comune ha comunque deliberato di offrire assistenza per la difesa legale del proprio dipendente.
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