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La tragedia

Vigevano, la scomparsa di Gabriele Mandelli. Una caduta sulle scale, in cantina, è stata fatale

L’imprenditore aveva creato il vivaio di trote (e poi degli storioni) a Cassolnovo. Sabato i funerali in San Francesco

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

29 Gennaio 2025 - 20:45

Vigevano, la scomparsa di Gabriele Mandelli. Una caduta sulle scale, in cantina, è stata fatale

La scomparsa di Gabriele Mandelli

A Vigevano lo conoscevano perché è stato l’imprenditore che ha seguito per tutta la sua vita lavorativa (qualcuno dice che non ha mai fatto un giorno di ferie) il vivaio e l’allevamento di trote di Cassolnovo. Ma anche perchè, nonostante fosse nato in provincia di Trento viveva in città da una vita. Gabriele Mandelli è scomparso martedì all’età di 81 anni per un tragico incidente casalingo. Era stato per trent’anni la vera guida dell’azienda leader in Italia che ha avuto origine alla fine degli anni Sessanta, quando e si è trasferito in Lomellina per proseguire l’impresa dello zio Iginio. Il quale aveva scoperto (facendo lo stesso lavoro in Trentino) che una serie di risorgive delle campagne di Cassolnovo avevano un’acqua perfetta per allevare trote. La produzione ittica di Cassolnovo sotto la guida di Gabriele Mandelli è cresciuta fino a essere conosciuta anche in Europa. Nell’anno Duemila l’azienda ha iniziato una trasformazione profonda inserendo gli storioni che sono riusciti nel tempo a offrire la produzione di caviale, tuttora presente. L’iter per l’allevamento degli storioni è lungo. Nel frattempo Gabriele Mandelli ha deciso che era ora di riposarsi e pensare alle figlie e ai nipoti. La sua vita di pensionato, attorniato da una famiglia che gli voleva bene, la moglie Paola e le figlie Laura, Alessandra e Michela, si è bruscamente interrotta nei giorni scorsi, dopo un incidente domestico che poteva essere banale e invece si è trasformato in un dramma. Una caduta improvvisa gli ha causato un trauma cranico da cui non si è ripreso ed è morto martedì mattina al Policlinico San Matteo di Pavia. Era caduto nella sua casa di via Merula giovedì scorso 23 gennaio a metà pomeriggio. In quel momento Mandelli era da solo. È sceso in cantina, come si fa di consueto per riporre o prendere qualcosa, ma sulle scale è caduto e ha battuto la testa. La moglie è rientrata in casa e ha pensato che fosse uscito per una commissione, tanto che il corpo dell’uomo, ormai in fin di vita, è stato trovato più tardi, da un altro condomino mentre stava scendendo, pure lui, in cantina. Sono giunti i soccorsi e si è mobilitata la famiglia. Mandelli è stato trasportato prima al pronto soccorso dell’ospedale di Vigevano e poi al Policlinico San Matteo di Pavia. I medici della Neurochirurgia pavese l’hanno però giudicato inoperabile e dopo meno di cinque giorni è stato constatato il decesso.
La salma è stata composta nella Casa funeraria della Siof di Corso Milano e oggi, giovedì, alle 17,30 sarà recitato il rosario. I funerali invece saranno celebrati sabato mattina alle 9,30 nella chiesa di San Francesco a Vigevano. Mandelli non lascia solo la moglie e le figlie ma anche nove nipoti e due pronipoti.

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