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In Tribunale
30 Gennaio 2025 - 12:53
La banca chiusa per rapina
La sentenza per i quattro accusati della rapina alla Banca Intesa di Dorno, avvenuta il 30 giugno del 2010, è arrivata ieri (mercoledì) nel tardo pomeriggio. Il processo è stato celebrato davanti al Tribunale collegiale presieduto dalla giudice Elena Stoppini (a latere Luisella Perulli e Carlo Pasta). Sono stati condannati a sette anni di reclusione a testa i fratelli Oscar Beccalli, 59 anni e Luciano Beccalli, 58 di Milano; Maurizio Tripi, 58, originario di Venezia e Michele Mennoia, 49 anni, pugliese. Il pubblico ministero Valentina De Stefano aveva chiesto otto anni a testa. Il procedimento è partito perchè i quattro sarebbero stati associati alla rapina avvenuta a Dorno solo dopo essere stati individuati e accusati di altri fatti analoghi avvenuti a Milano nel 2017. In aula ieri era presente solo un imputato, Luciano Beccalli, che in una dichiarazione spontanea ha asserito di non essere stato il palo della rapina, come sostenuto dall’accusa. Quel giorno, a Dorno, non ci sarebbe mai stato. Ha anche preannunciato che si difenderà da questa accusa «fino all’ultimo grado di giudizio». Gli avvocati della difesa hanno, a vario titolo, ritenuto le prove insufficienti a dimostrare che quella rapina avesse avuto questi protagonisti.
I carabinieri davanti alla Banca Intesa dopo la rapina
La rapina di Dorno fruttò un bottino di soli 5 mila euro, ma fu drammatica. Il colpo avvenne intorno alle 13 quando entrarono in banca tre persone travisate, due erano vestiti da donna. Negli uffici dello sportello erano presenti il direttore, tre dipendenti e quattordici clienti che furono tutti immobilizzati con fascette da elettricista ai polsi e poi rinchiusi in due stanze. Le telecamere di sorveglianza ripresero la rapina. Sembra che proprio grazie a queste sia stato possibile associare i fatti di Dorno ad altre avvenuti nel Milanese. Da qui il rinvio a giudizio. La Banca Intesa di Dorno era già stata assaltata in precedenza, nel dicembre 2009 e poi nel febbraio 2010 e ancora nel marzo 2011. In questo ultimo episodio i banditi furono arrestati perché trovarono i carabinieri ad aspettarli. Evidentemente gli autori delle rapine, però, non erano gli stessi.
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