Resta aggiornato
Cerca
La vicenda
31 Gennaio 2025 - 18:49
L'avvocato Angeleri e il sindaco Ceffa
Il Tribunale del Riesame di Milano si era espresso il 19 dicembre scorso negando la scarcerazione (dagli arresti domiciliari) del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa. Le motivazioni di questa decisione sono state depositate ieri, giovedì, ma non sono ancora note all’avvocato difensore Luca Angeleri, di Pavia. La copia richiesta verrà consegnata lunedì. «Sarà solo leggendo con attenzione le motivazioni del Riesame che potremo decidere cosa fare - afferma l’avvocato che segue fin dall’inizio il procedimento – una strada potrebbe essere quella de ricorso in Cassazione. Ma esiste anche un’ulteriore possibilità, ovvero quella di tornare dal Gip di Pavia chiedendo una revisione degli arresti alla luce del fatto che gli altri personaggi coinvolti nella vicenda si sono ormai tutti dimessi. Valuteremo cosa è meglio fare». Dal canto suo, infatti, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa non ha nessuna intenzione di dimettersi dall’incarico, fondamentalmente perché ritiene di dover respingere ogni addebito sui reati che gli vengono contestati dalla Procura di Pavia. Le dimissioni, per Ceffa, non sono da prendere a cuor leggero anche alla luce del fatto che provocherebbero la caduta dell’amministrazione comunale ed elezioni anticipate. Il blitz dei carabinieri era avvenuto il 28 novembre scorso, con perquisizioni in municipio e nella sede di Asm. Gli altri quattro personaggi che erano finiti ai domiciliari sulla base dell’ordinanza emessa dal Gip di Pavia Luigi Riganti sono stati rimessi in libertà, ma dopo le loro dimissioni. Sono l’amministratore unico di Distribuzione gas Vigevano Matteo Ciceri, la consigliera comunale Roberta Giacometti e l’amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina Veronica Passarella. Mentre Alessandro Gabbi, direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina è uscito di scena chiedendo tre mesi di aspettativa. Le misure cautelari erano nate dall’accusa di corruzione esercitata dal sindaco Ceffa sulla Giacometti per convincerla a rimanere in consiglio a sostenere la maggioranza. Tutto ruota su una consulenza di 6 mila euro affidata a una collega della Giacometti, ma i cui benefici economici sarebbero giunti alla stessa Giacometti. Atti successivi e conseguenti alla cosiddetta “Congiura di Sant’Andrea” in cui un gruppo di consiglieri comunali aveva tentato di presentare dimissioni contestuali per far cadere sindaco e consiglio comunale. Congiura che poi non è andata in porto e per cui restano indagati in un filone parallelo l’ex europarlamentare Angelo Ciocca e l’imprenditore Alberto Righini.
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33