Multe e autovelox: basta, o no, l’autorizzazione?

Pochi mesi fa la Cassazione si era pronunciata annullando delle multe perché l'autovelox che aveva rilevato l’eccesso di velocità era stato approvato, ma non omologato. Nei giorni scorsi il Viminale ha ribaltato tutto, inviando ai Prefetti una circolare, con il parere dell’Avvocatura dello Stato, secondo cui l'approvazione e l'omologazione degli apparecchi sono procedure che si equivalgono. Cosa succede ora? Non è chiaro. La vicenda interessa da vicino anche il comune di Gambolò, dove nel febbraio del 2023 venne accesso un apparecchio fisso e bidirezionale di rilevazione della velocità (poi spento e rimosso) nel tratto urbano della Sp 183.

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Secondo l'associazione Globoconsumatori, che ha seguito molti ricorsi del velox di Gambolò, la circolare non ha «alcun valore giuridico» e «appare chiara la volontà di indirizzare le Prefetture in un senso unico, mirante al respingimento di tutti gli eventuali ricorsi in materia di mancata omologazione (...), operazione dunque volta esclusivamente al far “fare cassa” alle pubbliche amministrazioni. La domanda che più frequentemente ci viene fatta è: come mai queste procedure per l'omologazione, che si trascinano ormai da anni, non sono state inserite nella recentissima revisione del Codice della strada, ma si cerca solo e sempre un "escamotage" per aggirare il provvedimento?».

Di parere opposto il sindaco di Gambolò Antonio Costantino: «Il Ministero ora avvalla la nostra posizione. Questa è una vicenda strana. Ci spiace per chi ha preso le multe, ma il ricorso in Cassazione contro la Prefettura è stato un atto dovuto. Noi abbiamo solo seguito le indicazioni della stessa Prefettura, quando ci diceva che la strada era pericolosa, e lo è ancora, e bisognava provvedere».

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