Cerca

clean 2

Corruzione, stalking e peculato: inchiesta Clean 2, la Procura di Pavia chiede il giudizio immediato

Sono coinvolti un carabiniere forestale, un ex comandante del Nucleo informativo, un brigadiere del Nil e un imprenditore

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

10 Aprile 2025 - 13:38

Corruzione, stalking e peculato: inchiesta Clean 2, la Procura di Pavia chiede il giudizio immediato

La Procura di Pavia ha chiesto il giudizio immediato per il carabiniere forestale Antonio Scoppetta, il carabiniere in congedo Maurizio Pappalardo (già comandante del Nucleo informativo del Comando provinciale di Pavia), il brigadiere del Nil Daniele Ziri e l’imprenditore Carlo Primo Boiocchi – tutti e quattro coinvolti nell’inchiesta “Clean 2”, che intreccia favori, abuso d’ufficio e stalking (atti persecutori).

Al centro delle contestazioni, che vanno dalla corruzione allo stalking, passando per peculato e induzione indebita, c’è un presunto scambio sistematico di utilità e informazioni sensibili tra pubblici ufficiali e soggetti privati. La richiesta di giudizio immediato, presentata nella giornata di mercoledì, è motivata dalla presenza di prove ritenute evidenti e dalla custodia cautelare già in atto per due degli indagati.

Secondo le ricostruzioni investigative, Scoppetta – all’epoca dei fatti in servizio presso la sezione carabinieri della Procura di Pavia – avrebbe ricevuto da Pappalardo «in una moltitudine di occasioni, favori, denaro, prenotazioni alberghiere» si legge nella nota della Procura, «in cambio di comportamenti contrari ai propri doveri». Tra questi, la trasmissione illecita di informazioni su procedimenti in corso e la redazione di atti in maniera compiacente.

Ma le accuse vanno oltre: Scoppetta sarebbe arrivato persino a «indirizzare» un’attività d’indagine con l’obiettivo di danneggiare la ex fidanzata di Pappalardo. È in questo contesto che si inserisce l’ipotesi di stalking, «attuato da Pappalardo anche con l’aiuto di Scoppetta», arrivando a impiegare altri militari per sorvegliare la donna.

Pappalardo risponde anche di più ipotesi di peculato: avrebbe usato ripetutamente mezzi di servizio del Nucleo Informativo per fini personali, in violazione delle norme sull’uso dei beni pubblici.

Un altro filone dell’indagine riguarda l’acquisto da parte di Scoppetta di una villa a prezzo fortemente ribassato rispetto ai valori di mercato. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’imprenditore Carlo Primo Boiocchi avrebbe accettato condizioni economiche svantaggiose «in cambio di un “cordone sanitario” sui controlli del cantiere», garantito dallo stesso Scoppetta insieme al brigadiere Ziri.

Il quadro accusatorio si fonda, tra l’altro, sulle risultanze di un incidente probatorio in cui è stato esaminato lo stesso Boiocchi, ora coimputato.

Attualmente Maurizio Pappalardo si trova agli arresti domiciliari, mentre Antonio Scoppetta è in custodia cautelare in carcere. La scelta del rito immediato da parte della Procura punta ad abbreviare i tempi del processo, alla luce della consistenza delle prove già raccolte.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400