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L'udienza

Scadono i termini. Andrea Ceffa il 29 maggio sarà libero di tornare a fare il sindaco di Vigevano

L'udienza di oggi rinviata al 21 luglio. La vicenda è quella relativa all’inchiesta di corruzione e falso nata dopo la cosiddetta “Congiura di Sant’Andrea”

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

22 Maggio 2025 - 16:22

Il Gup rinvia l’udienza a fine luglio. Per Andrea Ceffa scadono i termini e il 29 maggio sarà libero di tornare a fare il sindaco di Vigevano

L'avvocato Luca Angeleri e il sindaco Andrea Ceffa

La Gup del Tribunale di Pavia Daniela Garlaschelli oggi, giovedì, ha terminato di  ascoltare gli avvocati delle parti in merito alla decisione che deve prendere sui rinvii a giudizio per sei degli indagati nell’inchiesta vigevanese definita “Congiura di Sant’Andrea”. Dopo aver sentito le difese dell’imprenditore Alberto Righini, dell’ex europarlamentare Angelo Ciocca e del sindaco (sospeso) Andrea Ceffa ha deciso di rinviare l’udienza al 21 luglio. Un tempo abbastanza lungo. Se l’urgenza di decidere su una vicenda che appare complessa non c’è, l’esito immediato però è rilevante. Il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa al più tardi il prossimo 29 maggio tornerà libero, in quanto scadono i sei mesi di custodia cautelare ai domiciliari tempo massimo previsto per legge dopo la prima ordinanza del Gip Luigi Riganti. Venendo meno le esigenze cautelari Andrea Ceffa potrà tornare a esercitare a tutti gli effetti la carica di primo cittadino e guidare l’amministrazione di Vigevano.

Per tutto il resto ci sarà tempo. Prima di tutto si arriverà alla terza udienza preliminare del 21 luglio. «Se in quella data ci sarà un rinvio a giudizio ne prenderemo atto - ha affermato oggi l’avvocato Luca Angeleri di Pavia, che difende il sindaco Ceffa – ma io credo e spero in una sentenza di proscioglimento». Sull’imprenditore Alberto Righini l’avvocato Marcello Caruso si è espresso così: «All’udienza di luglio prenderemo atto della decisione della giudice. Ci pare una vicenda sproporzionata rispetto ai fatti concretamente accaduti, ma se ci fosse un rinvio riusciremo a dimostrare che non ci sono state le offerte di cui si parla». Nel frattempo Andrea Ceffa può contare i giorni. Potrebbero arrivare, nel frattempo, prima di mercoledì prossimo 28 maggio, la decisione del Tribunale del Riesame di Milano, oppure una ulteriore istanza di revoca dei domiciliari che l’avvocato Luca Angeleri ha presentato al Gip di Pavia. Al più tardi la scadenza di mercoledì è imperativa.

Ieri, mercoledì, erano arrivate le richieste di patteggiamento da parte di Veronica Passarella, ex amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina. Il suo legale ha concordato con la  Pm Chiara Giuiusa la pena di un anno e 10 mesi. La giudice Daniela Garlaschelli dovrà accordare il patteggiamento. Mentre Alice Andrighetti, compagna dell’imprenditore Alberto Righini ha optato per il rito abbreviato e la Pm ha calcolato la richiesta di una pena di 2 anni, tenendo conto che questo rito richiede lo sconto di un terzo di pena.

L’inchiesta era partita - secondo le tesi del Pm - dal tentativo dell’europarlamentare Angelo Ciocca e dall’imprenditore Alberto Righini, a cui si aggiunge la compagna di quest’ultimo Alice Andrighetti, di corrompere la consigliera comunale, Emma Stepan. Un episodio che viene denunciato alla Procura dallo stesso sindaco Andrea Ceffa, nell’ambito di quella che era stata definita “Congiura di Sant’Andrea”. C'era stato il tentativo di presentare firme congiunte di dimissioni e far cadere sindaco e amministrazione comunale. La strategia, però, non andò in porto. Dopo la denuncia di Ceffa la magistratura iniziò una serie di indagini e rilevò i reati di corruzione e falso proprio a carico del sindaco e di alcuni dirigenti di Asm che vennero per questo arrestati - ai domiciliari, e poi liberati dopo le loro dimissioni – nel blitz dello scorso 28 novembre in cui i carabinieri perquisirono e acquisirono documenti sia nella sede di Asm che in municipio. In questo ambito sono indagati e rischiano il rinvio a giudizio anche l’ex consigliera comunale Roberta Giacometti (lista civica “Vigevano Riparte”); Matteo Ciceri, amministratore unico di Vigevano distribuzione gas e il direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina Alessandro Gabbi. Secondo l’inchiesta della magistratura il primo cittadino Andrea Ceffa, per assicurarsi una maggioranza in consiglio comunale (dopo la congiura fallita) avrebbe fatto assegnare alla Giacometti, con la complicità degli ex dirigenti di Asm, una consulenza da 6mila euro l’anno, giunta a lei attraverso una prestanome.

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