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31 Maggio 2025 - 17:36
La Procura di Pavia ha avviato l’acquisizione degli atti relativi all’estorsione a sfondo sessuale, risalente a più di dieci anni fa, ai danni di don Gregorio Vitali, ex rettore del santuario della Bozzola di Garlasco. Il sacerdote, figura molto nota nel territorio pavese, fu ricattato da due cittadini romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie. I due lo adescarono, lo coinvolsero in situazioni compromettenti e successivamente chiesero soldi per non diffondere il materiale in loro possesso.
Savu e Tanasie furono condannati per estorsione aggravata, ma all’epoca della sentenza erano già irreperibili: si erano dati alla fuga e da allora risultano latitanti. Uno di loro, nei giorni scorsi, ha dichiarato alla trasmissione Chi l'ha visto? che ci sarebbe un legame tra l'omicidio di Chiara Poggi e i fatti della Bozzola.
L’ipotesi al momento non trova riscontri ed quindi tutta da verificare. Ma la Procura ha deciso di non tralasciare nulla. L’acquisizione degli atti legati al caso Vitali sembra dunque inserirsi in questa prospettiva.
Anche Massimo Lovati, uno dei legali di Andrea Sempio – il 37enne attualmente indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul delitto di Garlasco per omicidio in concorso – ha sostenuto pubblicamente di essere convinto che Chiara Poggi sia stata uccisa da un sicario e che la ragazza potrebbe essere venuta a conoscenza di “un segreto”, forse legato ai fatti a sfondo sessuale della Bozzola. Una scoperta che, secondo questa ricostruzione, avrebbe potuto innescare un movente per un omicidio su commissione.
Intanto, proseguono le attività legate all’incidente probatorio in partenza dal prossimo 17 giugno con gli accertamenti genetici sui reperti presenti sulla scena del delitto mai analizzati finora, confrontandoli con nuovi profili.
Tra le persone chiamate a fornire un campione di Dna ci sono le gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi, Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi, oltre ad alcuni amici di Marco Poggi, fratello di Chiara. Prelievi sono previsti anche per il medico legale che all’epoca ispezionò il cadavere e per alcuni investigatori che entrarono nella villa di via Pascoli.
Il giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha autorizzato l’estensione del campione a ulteriori soggetti, su indicazione dei consulenti tecnici e delle parti. La lista, dunque, potrebbe allungarsi ancora.
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