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l’intervento
04 Giugno 2025 - 17:15
Il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani (Forza Italia) è intervenuto sulla riapertura delle indagini del delitto di Garlasco, esprimendo la propria posizione alla trasmissione Ping Pong su Rai Radio Uno. Per il vicepremier «chiudere processi per poi riaprirli è un fatto che crea una grande confusione nell'opinione pubblica. Si dà un senso di incertezza del diritto». E ha poi aggiunto: «Forse, prima di comunicare che si riapre un processo, bisogna riflettere e vedere se ci sono tutti gli elementi per farlo. Altrimenti il cittadino non capisce più cos'è la certezza del diritto, questo è il vero problema. Ecco perché noi insistiamo sulla riforma della giustizia, ecco perché diciamo che la questione giustizia tocca tutti, e non è una questione di partiti».
Il vicepremier ha poi parlato della vittima, Chiara Poggi, anche in riferimento alle insinuazioni che rimbalzano da giorni sui media, e su cui nelle scorse ore sono intervenuti nettamente i legali della famiglia. «La persona che è stata assassinata è pure vittima – ha dichiarato Tajani –, non può diventare vittima due volte: dell'omicidio, ma anche della damnatio memoriae. Come se fosse colpevole di chissà che cosa, questo non è assolutamente giusto. Quando si fanno delle indagini, se si devono riaprire, si riaprono in silenzio, con grande discrezione. Poi, se ci sono prove certe, allora si può dare la notizia. E poi si fa notizia sulla vittima, che non si può difendere, come non può smentire. Mi pare anche che dalla parte della stampa dovrebbe esserci un po' più di prudenza, perché c'è sempre il rispetto della persona come elemento fondamentale».
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