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10 Giugno 2025 - 18:13
È ancora una volta un’associazione che si occupa di difesa dei diritti dei detenuti a lanciare l’allarme sulla situazione all’interno degli istituti detentivi italiani. I rappresentanti della onlus “Quei Bravi Ragazzi Family” segnalano una serie di problematiche, definite «allarmanti», rispetto alle condizioni dei detenuti della casa di reclusione di Vigevano. A parlarne è l’avvocato Guendalina Chiesi, vicepresidente dell’associazione, che questa mattina (martedì) ha partecipato a un colloquio in presenza con due suoi assistiti all’interno della struttura detentiva; la legale riferisce di una lettera che 45 detenuti della quinta sezione hanno inviato nella giornata di ieri (lunedì) a Ministero della Giustizia, Garante dei diritti dei detenuti, oltre a varie associazioni e avvocati.
«Le condizioni descritte sono allarmanti – riferiscono la presidente dell’associazione “Quei bravi ragazzi” Nadia Di Rocco e la vicepresidente Guendalina Chiesi – Assenza di arredi essenziali come tavoli, sedie, ventilatori e televisori, mancanza di accesso a opportunità lavorative, di studio e ad attività ricreative, culturali o musicali, nonostante queste siano previste dalle disposizioni in materia. "Non stiamo chiedendo di essere viziati, ma di poter scontare la nostra pena con dignità e nel rispetto di quanto previsto dalla legge, senza essere trattati come bestiame," è quanto ci hanno riferito i detenuti. Inoltre, i detenuti lamentano di non essere chiamati per le visite e di dover ricorrere a proteste estenuanti per ottenere assistenza».
Nelle scorse ore l’avvocato Chiesi ha depositato al magistrato di sorveglianza un’istanza urgente per un'ispezione igienico sanitaria, e ha segnalato la situazione in Procura. «Il quadro è desolante – dichiarano dalla onlus – i detenuti segnalano la presenza di zecche nei materassi e nei vestiti, acqua fredda e lurida, feci nelle stanze e lenzuola macchiate di sporco. (…) I farmaci vengono consegnati nelle mani dei detenuti senza involucro, né scatola».
La direttrice della casa di reclusione di Vigevano Rosalia Marino ha preferito non rilasciare dichiarazioni rispetto alla situazione segnalata dall'associazione.
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