Processo ai vigili di Cassolnovo, la situazione tesa al Comando descritta da uno degli agenti

È proseguito oggi, giovedì, in Tribunale a Pavia, il processo che vede imputati la ex comandante della polizia locale di Cassolnovo Maria Grazia Pietrapertosa, 63 anni di Vigevano e il suo vice Luigi Critelli, 47, pure di Vigevano. Sono accusati di concussione, falso in atto pubblico, stalking e induzione indebita. Davanti al collegio presieduto dal giudice Fabio Lambertucci è stata ascoltata la testimonianza di Luca Bolognese, uno degli agenti che erano in servizio nel periodo successivo al 1° ottobre 2021, il quale ha confermato i rapporti con i suoi capi, tanto tesi da configurare lo stalking. Il suo racconto è stato suffragato da ricordi e particolari. Dopo Bolognese il sindaco del paese Luigi Parolo ha ammesso una situazione problematica tra la primavera e l’estate 2022. Il Comune si è costituito parte civile con l’avvocato Gianluigi Tizzoni.

I fatti che hanno dato origine alle accuse risalgono a ottobre 2021 quando due giovani erano stati visti circolare a Cassolnovo e dintorni su moto da cross senza targa e non immatricolate. I ragazzi sono stati identificati e le moto sono state consegnate al comando vigili, ma non fu steso un verbale di sequestro. La comandante avrebbe cercato di consigliare il modo migliore per uscire da quella situazione, che sarebbe stato quello di vendere le moto. Ma la madre di uno dei due (che ha testimoniato nella scorsa udienza) si era portata un registratore e aveva poi consegnato la conversazione alla Procura. Pietrapertosa e Critelli sono difesi dagli avvocati Fabio Santopietro e Paolo Larceri. Prima arrestati lunedì 16 gennaio 2023, poi furono concessi i domiciliari, ora sono liberi. Nella prossima udienza del 26 giugno saranno sentiti i testi della difesa e i due imputati.