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La situazione
14 Giugno 2025 - 12:37
La presidente Nadia Di Rocco davanti al carcere
Dopo le ultime comunicazioni (sia online che sull’Informatore in edicola giovedì) Nadia Di Rocco, presidente dell’Associazione “Quei bravi ragazzi family” oggi (sabato) torna a descrivere l'evoluzione e le condizioni dei detenuti nel carcere di Vigevano. «A seguito del nostro intervento - dice - e della denuncia depositata presso la Procura della Repubblica di Pavia, nonché dell’istanza urgente presentata al Magistrato di Sorveglianza, si sono finalmente registrati i primi segnali concreti di miglioramento all’interno della 5ª sezione della Casa di Reclusione di Vigevano». L’associazione conferma la rilevazione di zecche da parte dell'Asl «nei materassi e nei vestiti, così come denunciato dai detenuti nella lettera collettiva». «Inoltre- prosegue Nadia Di Rocco - la somministrazione dei farmaci avviene ora in modo regolare, con l’involucro e una spiegazione fornita al detenuto, direttamente davanti ai suoi occhi, nel rispetto della trasparenza e della dignità individuale. Sono stati introdotti tavoli, sgabelli, sanitari in alcune celle che ne erano sprovviste, e persino un tavolo da ping pong, segno che i problemi strutturali denunciati erano reali e rimediabili».
L’associazione, però, resta preoccupata perché «nonostante questi miglioramenti, permane un clima di forte tensione e preoccupazione (…) Resta la paura di trasferimenti ritenuti «punitivi». “Quei bravi ragazzi family” descrive anche commenti “diffamatori” che saranno oggetto di possibili denunce e indagini da parte della magistratura. È preoccupata, inoltre, per il possibile pericolo nei confronti di quei detenuti che «hanno scelto come unico strumento carta e penna per reclamare i propri diritti (…) e nonostante le pressioni hanno mantenuto un atteggiamento civile e pacifico (…) e hanno avuto il coraggio di denunciare violazioni e condizioni inaccettabili i quali non solo dovrebbero essere protetti, ma incoraggiati a esercitare i loro diritti, senza il timore di ritorsioni, delegittimazioni o trasferimenti ingiustificati». L’associazione preannuncia «denunce per tutti i responsabili». Poi le ultime richieste: «Chiediamo con urgenza l’intervento delle autorità competenti, del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e del Ministero della Giustizia. Non si può tollerare che, in uno Stato di diritto, chi denuncia venga intimidito. La dignità, la salute e la sicurezza dei detenuti devono essere garantite sempre, non solo dopo l’intervento delle associazioni e dei legali. Proprio per questo la Onlus QBRF ha deciso di aprire un Blog "Carcere Magazine " dove verranno pubblicate le lettere dei detenuti di Vigevano. Un modo concreto per non lasciare nessuno di loro inascoltato».
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