Cerca

ESPOSTO NELLA NOTTE

Gravellona, lo striscione di Casa Pound. La replica del Pd: «La sicurezza non si ottiene con slogan xenofobi, ma con politiche efficaci, inclusive e giuste»

La presa di posizione del segretario provinciale Simone Marchesi e di quello di Vigevano, Marco Vassori

Umberto Zanichelli

Email:

umberto.zanichelli@ievve.com

22 Giugno 2025 - 16:39

Gravellona, lo striscione di Casa Pound, La replica del Pd: «La sicurezza non si ottiene con slogan xenofobi, ma con politiche efficaci, inclusive e giuste»

Lo striscione esposto nella notte a Gravellona

Una falsa soluzione che mina i valori della democrazia. Il Partito Democratico replica allo striscione esposto nella notte dai militanti Casa Pound in pieno a centro a Gravellona, riferito al grave incidente avvenuto ad inizio settimana, che ha avuto come protagonista un cittadino extracomunitario, arrestato per tentato omicidio, che ha travolto una cinquantenne che versa ancora in pericolo di vita. Casa Pound parla di "remigrazione" come la soluzione alla problematica della criminalità di matrice straniera.

«In un momento storico segnato da profonde trasformazioni sociali e globali, rilanciare la proposta di remigrazione, ovvero il rimpatrio forzato di cittadini stranieri, anche se regolarmente presenti o radicati nel nostro tessuto sociale, rappresenta non solo una grave semplificazione politica, ma una minaccia ai principi costituzionali di uguaglianza, libertà e dignità umana – scrivono Simone Marchesi e Marco Vassori, rispettivamente segretario provinciale e vigevanese del Pd - La nostra società si fonda sul rispetto delle persone, non sull’etnia, sulla nazionalità o sulla provenienza geografica. Chi propone la remigrazione attacca non un problema, ma dei simboli, alimentando paure e ostilità che nulla hanno a che vedere con la realtà. Come ricordava il filosofo Immanuel Kant, "Agisci in modo da trattare l’umanità, tanto nella tua persona quanto in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo"».

«Deportare esseri umani in massa, cancellando storie, famiglie e integrazione, contraddice questa etica fondamentaleSia chiaro: chi commette reati va perseguito, giudicato e punito con rigore - aggiungono - a prescindere dalla nazionalità o dallo status sociale. La sicurezza non si ottiene con slogan xenofobi, ma con politiche efficaci, inclusive e giuste. Rifiutiamo la logica della “colpa collettiva” e ribadiamo il nostro impegno per una società plurale, giusta e salda nei suoi valori democratici. Le scorciatoie autoritarie non ci porteranno a un futuro più sicuro, ma a una convivenza più fragileBasta slogan. È tempo di responsabilità».

 

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400