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Il fermo

Sventato dai carabinieri di Vigevano un grosso giro di droga nelle campagne di Robbio. Fruttava 350mila euro alla settimana

La cocaina veniva venduta e scambiata da cinque soggetti che sono stati arrestati nell’operazione denominata “Boss-rent” (IL VIDEO)

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

01 Luglio 2025 - 11:46

La sezione operativa della compagnia dei carabinieri di Vigevano ha fermato cinque soggetti ritenuti responsabili di acquisto, detenzione e vendita di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente di vario tipo (principalmente cocaina). Gli arresti sono arrivati in seguito al decreto di fermo emesso dal Pm della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia. L’attività investigativa, denominata “Boss-Rent”, è sorta al seguito del rinvenimento da parte dei carabinieri di Robbio di un chilo di cocaina, abbandonato da stranieri che viaggiavano a bordo di una vettura a noleggio e che si erano dati alla fuga alla vista della pattuglia. Le indagini successive sono state condotte in collaborazione con il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Vigevano e hanno portato in breve tempo all’identificazione di uno dei fuggitivi, un quarantacinquenne cittadino di origini marocchine. È seguita una attività d’indagine più articolata, con il coordinamento della Procura di Pavia, che nel corso di alcuni mesi ha permesso di smantellare un cospicuo traffico di sostanze stupefacenti che vedeva proprio il territorio di Robbio come base logistica dell’attività di spaccio. Il gruppo principale, composto da quattro cittadini magrebini e un italiano domiciliati a Robbio, tra i 22 e i 36 anni, impiegava unicamente auto di grossa cilindrata, rigorosamente prese a noleggio e sostituite ogni quindici giorni circa, per incontrarsi in località sempre diverse con i propri fornitori, corrieri internazionali della droga provenienti principalmente dalla Francia, dai quali acquistavano ogni volta circa 30 chilogrammi di cocaina, che provvedevano a smistare tra vari acquirenti all’ingrosso sparsi in alcune regioni del Nord e del Centro, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana e Abruzzo. Il sodalizio, infatti, era in grado di immettere nel mercato degli stupefacenti circa 30 chili di cocaina a settimana, acquistandola a 27mila euro al chilo e rivendendola ai grossisti a 34mila. Al dettaglio lo stupefacente fruttava poi dai 60mila ai 100mila euro al chilo. L’attività investigativa ha documentato altresì che il gruppo dedito allo spaccio all'ingrosso di sostanza stupefacente, in attesa della fornitura dei carichi di cocaina, smistava spesso anche ingenti quantitativi di hashish ed eroina, tra i 30 e i 100 chili alla volta. Il guadagno settimanale della gang di spacciatori è stato stimato in circa 350 mila euro. Nel caso in cui il carico non veniva smaltito completamente, i soggetti provvedevano a occultarlo all’interno di buche ricavate nell’ambito di aree boschive del territorio, ove permaneva poco più di 24 ore. La banda in una occasione aveva subito il furto di un chilo e mezzo di stupefacente ma, individuatone l’autore, si era resa protagonista di minacce e violenza per ottenere la restituzione, rendendosi così colpevole di estorsione aggravata.  Al termine dell’attività sono stati sequestrati circa 23 chili di cocaina; circa 71mila euro in contanti e 5mila franchi svizzeri; tre autovetture utilizzate per il trasporto della droga e diversi telefoni cellulari. I cinque arrestati sono stati associati al carcere di Torre del Gallo di Pavia. 

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