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L'EPISODIO ERA AVVENUTO LO SCORSO 16 GIUGNO
03 Luglio 2025 - 19:51
I soccorsi sul luogo del fatto (foto José Lattari)
Non ce l’ha fatta Federica Coviello, la cinquantunenne di Gravellona investita dall’auto, lanciata a tutta velocità contro gli avventori di un bar, da Ben Chraiet Ouasfi, 41 anni, tunisino residente a Vigevano. La donna è spirata nel tardo pomeriggio. L’uomo ora sarà chiamato a difendersi dall’accusa di omicidio volontario.
L’episodio era avvenuto intorno alle 20 dello scorso 16 giugno nella piazza principale del paese. L’extracomunitario, in evidente stato di alterazione, era entrato nel bar, gestito da una cittadina cinese, con la quale aveva avuto una accesa discussione. Invitato ad andarsene aveva coperto poche decine di metri per raggiungere la Fiat Cinquecento al volante della quale sedeva la moglie. L’ha fatta spostare, ha compiuto una repentina inversione di marcia e ha lanciato l’utilitaria a tutta velocità contro gli avventori che si trovavano all’esterno del bar. Qualcuno è riuscito ad avvedersi del pericolo e a mettersi in salvo; Federica Coviello non ci è riuscita ed è stata colpita in pieno riportando lesioni gravissime. Trasportata all’ospedale Niguarda di Milano aveva subìto l’amputazione di una gamba. Nell’impatto era rimasto ferito anche il compagno, Davide Caramaschi, 52 anni, che ha riportato la frattura multipla alla gamba sinistra. Ferite anche altre due donne, per fortuna in modo meno grave. L’investitore, che aveva cercato di fuggire, è stato sottratto dai carabinieri ad un tentativo di linciaggio.
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