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18 Luglio 2025 - 05:58
Nuova tappa nelle indagini riaperte sul delitto di Chiara Poggi. Il giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha fissato per il 23 luglio una nuova udienza con al centro la ricerca di impronte digitali sui vecchi reperti; quel giorno verrà formalmente conferito l’incarico al perito dattiloscopista Domenico Marchigiani. Il suo compito sarà quello di analizzare i materiali repertati all’epoca dell’omicidio, molti dei quali provenienti dalla spazzatura della casa della vittima: tra questi, alcune confezioni di tè freddo, cereali e yogurt.
Si tratta di oggetti mai sottoposti, finora, a un’analisi approfondita delle impronte. L'iniziativa parte dalla Procura di Pavia, che ha chiesto l’estensione dell’incidente probatorio alle verifiche dattiloscopiche, dopo che un primo controllo su una bottiglietta di tè aveva fatto emergere quella che sembra essere una traccia papillare. Oltre ai nuovi reperti, saranno esaminati anche i fogli di acetato utilizzati nel 2007 per raccogliere eventuali impronte sulla scena del crimine.
Le indagini genetiche, affidate alla biologa Denise Albani, riprenderanno invece a inizio agosto. I primi risultati hanno portato all’individuazione di una traccia maschile su una garza usata per prelevare campioni dalla bocca della vittima durante l'autopsia: si tratta del cosiddetto “ignoto 3”, un profilo genetico che secondo la difesa di Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta per omicidio in concorso, è frutto di contaminazione.
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