Vigevano, l'inchiesta per corruzione: il Gup di Pavia deciderà sugli eventuali rinvii a giudizio

E’ fissata per lunedì la nuova udienza davanti al Gup di Pavia Daniela Garlaschelli che dovrà pronunciarsi sull’eventuale rinvio a giudizio degli imputati di corruzione e falso che vede coinvolto anche il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa. Il giudice per le udienze preliminari dovrà pronunciarsi nei confronti di 6 degli 8 imputati perché due di essi hanno optato per i riti alternativi.

L’inchiesta aveva preso le mosse proprio da una denuncia di Ceffa a seguito della cosiddetta “congiura di Sant’Andrea” con la quale la minoranza consigliare e una parte della maggioranza avevano tentato, senza riuscirci, di fare cadere primo cittadino e amministrazione. I reati contestati sono di corruzione, tentata corruzione e falso. Il blitz dei carabinieri era scattato il 28 novembre e aveva interessato, oltre a Ceffa, rimasto agli arresti domiciliari per sei mesi, anche l’ex-amministratrice unica di Asm Vigevano, Veronica Passarella, che ha chiesto di patteggiare la pena di un anno e 10 mesi di reclusione; l’ex-consigliera di maggioranza Roberta Giacometti, alla quale secondo l’accusa Ceffa avrebbe assegnato, attraverso una prestanome, una consulenza da 6 mila euro lordi per assicurarsi il suo voto all’interno di un consiglio comunale che aveva equilibri fragilissimi; Matteo Ciceri, amminstratore unico di Vigevano Distribuzione Gas e Alessandro Gabbi ex-direttore amministrativo di Asm Vigevano e Lomellina.

Il filone parallelo dell’inchiesta coinvolge invece l’imprenditore Alberto Righini, la compagna Alice Aldrighetti che ha chiesto il rito abbreviato e dall’ex-eurodeputato leghista Angelo Ciocca che, per l’accusa, avrebbero offerto 15 mila euro alla consigliera di maggioranza Emma Stepan per ottenere le sue dimissioni. La consigliera aveva opposto un netto rifiuto vanificando il disegno che era stato architettato.