Garlasco, indagine omicidio Poggi. Il legale di Stasi: «Non è fuffa, presto verremo a sapere»

Tornano a parlare in tv i legali e i familiari di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso nella nuova indagine della Procura di Pavia sul delitto di Chiara Poggi, e di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per aver ucciso la fidanzata. Il prossimo appuntamento in aula sarà a fine ottobre, quando gli esperti incaricati riferiranno le proprie conclusioni nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dal Gip Daniela Garlaschelli.

«Siccome il 24 ottobre chiuderemo questa parentesi, per me insignificante, dell’incidente probatorio, poi andremo tutti a dormire fino a che non si sveglieranno questi signori e ci diranno cosa vogliono fare», ha dichiarato ieri sera alla trasmissione Filorosso su Rai 3 l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio. Il legale ha aggiunto che, dopo quella data, sarà la Procura a decidere se chiedere l’archiviazione o procedere con il rinvio a giudizio.

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La madre di Sempio, Daniele Ferrari, è tornata a respingere ogni accusa: «Stanno puntando mio figlio deliberatamente. Secondo me, mio figlio stanno tentando di incastrarlo creando cose che non sono vere. Se le indagini verranno fatte correttamente, una verità diversa da quella che abbiamo sempre detta io, mio marito e mio figlio non uscirà». Ha poi espresso preoccupazione per le conseguenze personali della vicenda: «Spero solo che questa cosa si concluda il prima possibile, perché ci stiamo rimettendo la salute».

Sul fronte opposto, Antonio De Rensis, avvocato di Stasi, ha ribadito la sua posizione: «Non dobbiamo avere paura di ulteriori approfondimenti, senza accanimento verso nessuno. La madre di Alberto Stasi probabilmente avrebbe molto da dire, e forse avrà molte cose da dire ma questo accadrà al momento opportuno, quando questa indagine, che non è fuffa, non è finta e non si basa su alchimie, svelerà determinate cose». De Rensis ha aggiunto di essere «convinto che sulla scena vi fossero più persone».

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