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la nota della procura di pavia

Omicidio Poggi, il Dna maschile ignoto sulla garza deriva da una contaminazione in sala autoptica. Ora nuovi approfondimenti sulle cause della morte

Le ulteriori verifiche sono state affidate alla professoressa Cristina Cattaneo

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

12 Agosto 2025 - 11:42

Omicidio Poggi, il Dna ignoto trovato sulla garza deriva da contaminazione in sala autoptica. Ora nuovi approfondimenti sulle cause della morte

La Procura di Pavia, con una nota ufficiale, ha comunicato che sono terminati gli accertamenti genetici sul profilo di Dna maschile sconosciuto rinvenuto su una garza usata 18 anni fa durante l’autopsia di Chiara Poggi. Sono state eseguite delle comparazioni con cinque soggetti maschili che erano stati sottoposti ad autopsia nel periodo in cui era stato eseguito l'esame autoptico di Chiara Poggi; i risultati hanno evidenziato una concordanza degli alleli con uno dei cinque soggetti. Il Dna sconosciuto trovato sulla garza (utilizzata per il prelievo di materiale biologico dalla bocca della vittima) sarebbe quindi da ricondurre a una contaminazione involontaria avvenuta in sala autoptica. La Procura fa inoltre sapere di aver nominato una nuova consulente per procedere con ulteriori approfondimenti sulle cause della morte.

Gli accertamenti genetici sulla garza  – si tratta di verifiche comparative non previste nell'incidente probatorio, e disposte «al fine di evitare eventuali indagini su terzi soggetti», ha specificato il procuratore di Pavia Fabio Napoleone sono stati condotti dai consulenti tecnici del pubblico ministero, il professor Carlo Previderè e la dottoressa Pierangela Grignani. «La decisione – si legge nella nota – è stata presa per consentire di concentrare gli accertamenti peritali, affidati alla genetista forense, dottoressa Denise Albani, il cui operato ha ricevuto unanime riconoscimento da tutte le parti coinvolte per la serietà e la metodologia adottata, sul materiale rilevate».

LE CONCLUSIONI DEI GENETISTI INCARICATI DAL PM

Secondo quanto riferito dai due esperti genetisti consulenti del pubblico ministero, «Vagliando, di concerto con la Procura di Pavia, la possibilità che tale profilo aplotipico fosse stato originato da una contaminazione involontaria nell’ambito dell’esame autoptico prodotta dall’utilizzo di un supporto non sterile, nello specifico una “garza”, e/o di una pinza utilizzata per “trattenere” tale garza ed eseguire il prelievo nel cavo orale, sono stati selezionati i preparati istologici relativi a cinque soggetti di sesso maschile sottoposti ad autopsia in un lasso temporale prossimo all’esame autoptico condotto sulla salma di Chiara Poggi. La comparazione dei profili aplotipici parziali ottenuti dai tessuti biologici relativi ai cinque soggetti di sesso maschile sopra elencati rispetto al reperto 335283-114472 ha evidenziato una concordanza degli alleli in relazione al soggetto identificato dal codice anonimo 153E. Tale dato, in questa forma incompleta, è suggestivo della provenienza del materiale biologico maschile di cui al reperto 335283-114472 dal soggetto identificato dal codice 153E».

ULTERIORI APPROFONDIMENTI: NOMINATA LA PROFESSORESSA CATTANEO

Ora la Procura ha incaricato un nuovo consulente per approfondire le cause della morte: si tratta della professoressa Cristina Cattaneo, docente ordinario all’Università degli Studi di Milano e figura di riferimento nella medicina legale e nell’antropologia forense. 

Nel comunicato di oggi, il procuratore di Pavia Napoleone ha voluto nuovamente rimarcare che «ogni dichiarazione o riferimento alla Procura di Pavia, in assenza di comunicazioni ufficiali, è da ritenersi privo di fondamento».

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