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è successo tra vigevano e abbiategrasso

Ticino, ancora un ragazzo in fin di vita: perché il bagno resta vietato nel fiume

Ieri l’ennesimo incidente riporta l’attenzione sul divieto di balneazione, spesso ignorato. Negli ultimi giorni tragedie simili nel Lodigiano e nel Mantovano

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

16 Agosto 2025 - 09:54

Ticino, ancora un ragazzo in fin di vita: perché il bagno resta vietato nel fiume

A giugno un'altra tragedia nel fiume Sesia, tra Lombardia e Piemonte (foto di Jose Lattari)

Un altro giovane che rischia di morire nel Ticino. Nel pomeriggio di Ferragosto un 23enne è stato soccorso in gravissime condizioni dopo un tuffo nelle acque del fiume tra Vigevano e Abbiategrasso, in prossimità del ponte. È l’ennesimo episodio che riporta al centro una questione attenzionata da tempo: il bagno nel Ticino è vietato, perché il fiume non è sicuro.

Le correnti forti e imprevedibili, i mulinelli e i fondali irregolari rendono pericolosissimo anche un tuffo in apparenza innocuo.  A giugno lo stesso Parco del Ticino aveva rilanciato una campagna di sensibilizzazione con un messaggio chiaro – «I fiumi non sono piscine» – dopo la morte di un giovane, annegato nel fiume Sesia tra Lombardia e Piemonte

Nonostante i richiami, ogni estate si ripetono gli incidenti. E non solo sul Ticino. Sempre il 15 agosto, un 23enne di origine romena è scomparso in un canale di bonifica nel Mantovano, durante un bagno rinfrescante improvvisato dopo una giornata di pesca con gli amici: le ricerche sono andate avanti fino al tramonto senza esito. Nell’Adda, un sedicenne egiziano, ospite di una comunità per minori non accompagnati, era stato rinvenuto privo di sensi tra Merlino e Comazzo, nel Lodigiano: portato in ospedale, non ce l’ha fatta.

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