Resta aggiornato
Cerca
IL FATTO AVVENNE NEL GIUGNO DEL 2018
25 Agosto 2025 - 18:51
L'episodio è avvenuto all'ospedale di Vigevano
«Lo hanno definito un maxi-risarcimento; in realtà nulla potrà ridare ad un bambino di 7 anni una vita normale». Parla l’avvocato Carmela De Lucia di Genova, da anni impegnata accanto al Tribunale per i Diritti del malato, che ha assistito la giovane famiglia lomellina che, nel giugno del 2018, ha vissuto un autentico dramma. Il figlio, nato da poche ore, era stato lasciato con la mamma che, esausta per il parto, si era addormentata. Il piccolo era andato in arresto cardiaco e nemmeno il trasferimento al policlinico di Pavia aveva scongiurato conseguenze gravissime: il bambino è sopravvissuto ma da allora è tetraplegico.
La famiglia ha chiamato in Tribunale la Asst, che gestisce l’ospedale di Vigevano: il giudice ha riconosciuto la parziale responsabilità dell’azienda sanitaria stabilendo a favore della famiglia un risarcimento di oltre un milione e mezzo di euro. «Una sentenza che non ci soddisfa per niente – commenta l’avvocato De Lucia – E non stiamo parlando di denaro, avevamo chiesto il doppio, perché il bambino oggi ha bisogno di una assistenza specialistica 24 ore su 24 ma del fatto che la perizia disposta dal Tribunale aveva riconosciuto la totale responsabilità della Asst per la mancata informazione alla mamma e del successivo monitoraggio. Per questa ragione i miei assistiti stanno valutando la possibilità di ricorso in appello». Una eventualità che sta considerando anche l’azienda sanitaria anche se per il momento il legale che la rappresenta, l’avvocato Paolo Salvini di Torino, preferisce non commentare «per obbligo di riservatezza».
Sulla vicenda si è pronunciato anche il Codacons Lombardia attraverso il suo presidente, Marco Maria Donzelli. «Questa decisione non rappresenta soltanto un risarcimento dovuto – dice – ma è un pronunciamento di grande importanza perché afferma con chiarezza che gli ospedali hanno l’obbligo di garantire non solo la sicurezza del parto ma anche quella nelle ore immediatamente successive. Il periodo post-partum – continua Donzelli – è un momento delicatissimo nel quale la madre si trova in condizione di estrema fragilità e lo Stato deve garantire dei protocolli chiari e una assistenza adeguata per prevenire delle simili tragedie».
Per questo il Codacons annuncia l’invio di una segnalazione al Ministero della Salute chiedendo chiedendo l’adozione urgente di nuove linee-guida nazionali sul monitoraggio dei neonati e delle madri nel post partum, e l’attivazione di programmi di supporto continuativo per le donne nei primi mesi dopo il parto, al fine di tutelare non solo la salute fisica, ma anche quella psicologica delle neo-mamme e dei loro bambini.
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33